Caos Concorso Magistratura è scontro social tra gli aspiranti magistrati

Redazione
Caos Concorso Magistratura è scontro social tra gli aspiranti magistrati

Caos Concorso Magistratura è scontro social tra gli aspiranti magistrati. Cerchiamo di andare con ordine: è di pochi giorni fa la notizia di strafalcioni nei temi degli idonei al concorso magistratura del 2018 con prove svolte nel 2019.

Il Fatto

Luis El Pistolero Suarez, il centravanti che piaceva alla Juventus, in Italia non è stato l’unico a venire trattato con indulgenza al momento degli esami.

Altrettanto bene pare sia andata a numerosi aspiranti giudici. Usciti vincitori dal concorso scritto, nonostante strafalcioni che avrebbero dovuto portare alla loro bocciatura in tronco.

A raccontarlo è un esposto pervenuto recentemente sul tavolo del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

A firmarlo sono due candidati usciti dalla prova con il marchio «non idoneo»

Potrebbe trattarsi, dunque, del consueto brontolio di chi vede frustrate le proprie ambizioni. Ma i due bocciati non si sono limitati a brontolare. Hanno presentato formale richiesta di accesso agli atti del concorso.

Hanno potuto esaminare uno per uno i tre temi dei 301 candidati vincitori. E sono rimasti di sasso. Per alcuni dei promossi, si sarebbe potuto dire ciò che Francesco Saverio Borrelli diceva di alcuni giovani colleghi:

«Non mi chiedo come abbiano fatto a vincere il concorso, mi chiedo come siano riusciti a laurearsi».

In attesa di vedere come reagiranno ministro e Csm, c’è qualcuno che dovrà esprimersi per forza: il Tar del Lazio. A cui i due candidati respinti si sono rivolti per chiedere l’annullamento della prova.

Nel ricorso, i due indicano a sostegno delle loro ragioni lo stesso campionario di strafalcioni catalogato nell’esposto a Bonafede.

A rendere imbarazzante la questione, c’è la circostanza che se supereranno anche gli orali i somari promossi diventeranno magistrati e saranno immessi in ruolo, portandosi dietro tutte le loro lacune.

Magistratura: lo scritto della vergogna

Tutto accade il 4, 5 e 7 giugno 2019, quando si tengono le prove scritte, quelle cruciali, chi le supera ha quasi la certezza di passare anche gli orari e indossare la toga, di diritto civile, penale e amministrativo.

Il 21 giugno la commissione d’esame, composta da venti magistrati e otto tra docenti e avvocati, fissa i criteri di valutazione.

Tra cui c’è anche la richiesta di una «forma italiana corretta», oltre che della conoscenza degli istituti giuridici affrontati.

A sostenere lo scritto e a consegnare i temi, sono 3091 laureati in giurisprudenza

Oltre un anno dopo, il 25 giugno, vengono pubblicati i risultati coi nomi dei promossi. Ed è tra i temi dei 301 vincitori che ora saltano fuori le sorprese.

Il tema del candidato 757, si legge nell’esposto «l’esposizione grammaticale difetta per quanto attiene l’uso del congiuntivo». Il candidato 1037 usa gli apostrofi a casaccio; il 336 cita una sentenza della Cassazione che «non sembrerebbe mai stata emanata».

Nel tema di diritto penale del 1333 «alcune frasi e concetti non sono nemmeno di senso compiuto», mentre il 2518 crolla anche sulla analisi logica.

E poi una lunga serie di errori giuridici da matita blu, tra diritti di godimento confusi con i diritti reali e strafalcioni sulle servitù.

C’è poi un altro dettaglio inquietante

Numerosi manoscritti presentano stranezze grafiche che potrebbero averli resi riconoscibili da parte della commissione. E dalla loro parte, come consulente a titolo gratuito, i ricorrenti avranno una che il magistrato lo ha fatto a lungo e per davvero: Maria Rosaria Sodano.

Già pm a Milano e poi giudice di Corte d’appello, che ora fa da tutor agli aspiranti giudici. E che quando si è trovata davanti ai temi dei «promossi» pare che si sia messa le mani nei capelli.

Ora su Fb gli aspiranti magistrati si dividono tra chi chiede indulgenza verso gli idonei e chi invece vorrebbe che questi la pagassero cara

Un non idoneo scrive

“Tutti degli idonei sono persone preparate, e, perchè no, anche fortunate. Certo, gli schemi e le freccette li abbiamo visti tutti, ma questo non vale assolutamente a confutare la preparazione di chi ha passato gli scritti.”

“Questa incriminazione del concorso per colpire la magistratura non mi sta giù. Le verifiche di rito saranno espletate, ma che non sia concesso a nessuno di mettere in dubbio la bontà dei nostri sforzi, e di una eventuale nostra futura idoneità.”

“Perchè chi adesso urla allo scandalo, pubblicando titoloni in prima pagina apparentemente in vostro favore, sarà lo stesso che in futuro vi additerà come presunti raccomandati, o peggio come corrotti.”

Un altro non idoneo scrive

“Qua non si tratta di dire se questi errori erano o meno perdonabili. Questo è un concorso pubblico, è il concorso più difficile che c’è in Italia, per svolgere le funzioni di magistrato, i posti sono 300 e devono vincere i migliori, non i perdonati.”

“Qua non si tratta di dire se si può perdonare il poverino che ha detto una simile ENORMITÀ, ma se si possono bocciare altre migliaia di candidati bravissimi alcuni dei quali avranno consegnato temi eccellenti, per perdonare chi ha fatto questo.”

Poi tirano in ballo anche Palamara

“ma scusate, di recente Palamara non ha detto che gli stessi metodi con cui si ottenevano le promozioni, erano utilizzati per avere la nomina a membro della commissione del concorso?”

Insomma la diatriba tra gli aspiranti giudici è in corso. Ma per il bene della Magistratura e dello Stato Italiano si faccia chiarezza o si annulli questo concorso che sta prendendo i connotati di una soap opera tutta Italiana

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