Capo Protezione Civile Puglia arrestato per corruzione
Capo Protezione Civile Puglia arrestato per corruzione. Antonio Mario Lerario, responsabile ad interim del dipartimento di Protezione civile della Puglia, è stato arrestato con l’accusa di corruzione.
Ad eseguire la misura disposta dalla procura è stato il personale del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari. Stando a quanto si apprende, questo arresto sarebbe in relazione ad attività svolte come dirigente della Protezione civile.
Lerario fermato in flagrante: avrebbe preso bustarella da 10mila euro da imprenditore edile
Nello specifico Lerario sarebbe fermato dopo avere ricevuto 10mila euro in contanti dentro una busta consegnatagli da un imprenditore edile. Quest’ultimo avrebbe in corso contratti per oltre 2 milioni di euro con la Protezione civile pugliese.
Spetterà al gip convalidare o meno l’arresto. Le indagini sono tuttora in corso e non sono formulate richieste di rinvio a giudizio. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari.
Il dirigente regionale è accompagnato in carcere. Lerario è laureato in Economia, ma è specializzato in management, economia e gestione delle strutture sanitarie. Per la Regione Puglia è stato dirigente dell’ufficio Bilancio e di altre sezioni.
Lerario era responsabile della vaccinazione anti Covid in Puglia
Lerario era il responsabile della distribuzione e della contabilità dei vaccini. Ad aprile scorso la Regione aveva deciso di affiancare Lerario all’epidemiologo Pier Luigi Lopalco proprio per aiutare quest’ultimo nella gestione logistica della campagna vaccinale.
Lo stesso Lopalco si è dimesso dalla carica di assessore alla Sanità pugliese a novembre: “Con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ci sono state divergenze su scelte cruciali”.
Botti: vietata a Bari vendita e utilizzo fino a Capodanno
Da ieri, 23 dicembre, fino al primo gennaio a Bari è vietato vendere e utilizzare alcune categorie di fuochi d’artificio. E dalle ore 20.00 del 31 dicembre alle ore 7.00 del primo gennaio è vietato utilizzare “ogni tipo di fuoco d’artificio”.
Lo ha deciso con ordinanza il sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro, rilevato che “l’improprio utilizzo di petardi e botti genera una serie di conseguenze dannose che minacciano l’incolumità pubblica
E incidono sulla sicurezza urbana, oltre a provocare danni all’integrità fisica delle persone, degli animali, e che tra le categorie più a rischio rispetto all’utilizzo incontrollato dei fuochi vi sono i minori”.
I fuochi d’artificio vietati nel periodo menzionato dall’ordinanza sono quelli che abbiano effetto, semplice o in combinazione con altri, di scoppio, crepitante e fischiante (tipo rauti o petardi, petardi flash, petardo saltellante, sbruffo, mini razzetto, razzo, candela romana, tubi di lancio, loro batterie e combinazioni).