Carabiniere in pensione muore: donati organi. Non è riuscito a godersi quella pensione alla quale era arrivato da poco il carabiniere di 60 anni morto nella notte tra martedì e mercoledì scorsi all’ospedale Bonomo di Andria.
L’ex militare è stato infatti colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo e che ha lasciato la famiglia nel più profondo sconforto. Un dolore che però non ha impedito alla moglie e al figlio del 60enne di compiere quella che i medici hanno definito una scelta di vita e di amore per il prossimo: donare gli organi.
Donazione multiorgano
Grazie alla scelta della famiglia che ha così rispettato quello che sembra fosse proprio il volere del carabiniere è effettuata una donazione multiorgano: cuore, fegato, reni e cornee.
L’equipe medica dell’ospedale Bonomo di Andria, coordinata da Giuseppe Vitobello, ha lavorato tutta la notte nelle sale operatorie dirette da Nicola Di Venosa.
Il cuore e il fegato del carabiniere sono prelevati dai chirurghi del Policlinico di Bari, i reni dallo staff medico del Policlinico di Foggia, mentre le cornee sono prelevate dal personale sanitario di Andria, guidato da Fabio Massari, e inviate alla Banca degli occhi di Mestre.
“Il nostro ringraziamento va a sua moglie e ai suoi due figli, ha spiegato il professore Vitobello, perché hanno avuto la forza di scegliere la vita che continua in un momento di estremo dolore”.
Era andato in pensione da poco, ha passato tutta la sua vita a servire le istituzioni, “e ha continuato a servire il prossimo con un gesto di amore estremo per il quale dobbiamo ringraziare la moglie e i suoi due figli“, le parole di Vitobello.
“È una dimostrazione di amore per il prossimo, ha aggiunto Tiziana Dimatteo, direttrice generale dell’Asl Bt, resa possibile ogni volta grazie alle famiglie e a tutti gli operatori che, instancabili, consentono di gestire nel migliore dei modi le operazioni necessarie per dare altri giorni alla vita”.