Carabiniere si schianta in moto e muore

Redazione
Carabiniere si schianta in moto e muore
Eugenio Cosco - Foto dal web

Carabiniere si schianta in moto e muore. Aveva appena finito il turno di notte del suo lavoro e stava tornando a casa, il carabiniere che è morto nell’incidente stradale che ha provocato lo scontro frontale mortale contro un’auto.

In sella alla sua moto,  il carabiniere si è schiantato contro un’auto. Si chiamava Eugenio Cosco ed è morto nel tragico sinistro avvenuto all’ingresso di Barletta. Aveva 41 anni, era sposato e aveva due figli.

Il carabiniere era a bordo di una moto di grossa cilindrata e proveniva da Manfredonia, in provincia di Foggia, dove aveva effettuato il turno di notte presso la locale Compagnia Carabinieri. Si trovava in via Foggia, sulla Statale 16 tra Margherita di Savoia e Barletta.

Tutta ancora da capire la dinamica che ha portato all’incidente stradale dall’esito mortale. Sull’accaduto sta indagando la Procura della Repubblica di Trani, anche se sembra che l’auto non abbia dato la precedenza alla moto su cui viaggiava il carabiniere.

A nulla sono serviti i soccorsi, giunti prontamente sul luogo dell’incidente stradale, del personale del 118. Per il 41enne carabiniere non c’è stato niente da fare.

Le parole dell’Usic (Unione sindacale italiana carabinieri)

L’Unione sindacale italiana Carabinieri (Usic), “a nome di tutti gli iscritti, esprime cordoglio per la morte a Barletta di un carabiniere, con riferimento a Eugenio Cosco.

Il collega, scrive l’Usic in una nota, iscritto al nostro sindacato, la notte scorsa stava rientrando dal lavoro dopo un turno di lavoro a Manfredonia (Foggia).

La sua moto si è scontrata, per cause da accertare, contro un’auto causando il decesso del nostro collega». L’Usic «rivolge le più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi del militare morto”.

Anche Gianni Rotice, il sindaco di Manfredonia, dove il carabiniere prestava servizio, ha espresso dolore e vicinanza alla famiglia di Eugenio Cosco. “Lascia la moglie e due figli piccoli, era in servizio qui a Manfredonia ed era riconosciuto da sempre come ligio ed esemplare nel suo ruolo“, ha spiegato il primo cittadino.

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