Carceri governo pensa a mini indulto

Durante un convegno sulle carceri, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha aperto a una possibile revisione del “mini-indulto” proposto dall’onorevole Roberto Giachetti, già bocciato l’anno scorso. La proposta mira a ridurre il sovraffollamento carcerario potenziando la liberazione anticipata, chiamata anche “sconto di pena per buona condotta”. Attualmente, si passerebbe da 45 a 75 giorni di sconto ogni sei mesi, e il beneficio sarebbe retroattivo, applicandosi a tutti i bonus concessi dal 2016, trasformandosi di fatto in un indulto di durata variabile, purché il detenuto abbia mantenuto un comportamento corretto.
La Russa ha spiegato che si ispira al grido di dolore di Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, che sta scontando una condanna per traffico d’influenze a Rebibbia. Alemanno ha lamentato che, in attesa di nuove strutture che richiederebbero tre-quattro anni, il sovraffollamento peggiora e si chiede cosa succeda nel frattempo. Per questo, La Russa ha chiesto a Giachetti di discutere una misura di liberazione anticipata speciale, riservata a chi ha già scontato una parte consistente della pena e si comporta bene, senza dover fare opere pie in carcere.
Il presidente del Senato ha sottolineato che questa proposta potrebbe essere limitata nel tempo, ad esempio a tre anni, come misura emergenziale. Ha evidenziato che il sovraffollamento attuale nelle carceri italiane è insostenibile e che un confronto tra maggioranza e opposizione sarebbe auspicabile. La sua apertura è stata accolta con entusiasmo da Rita Bernardini, ex deputata radicale e presidente di Nessuno Tocchi Caino, che ha sospeso uno sciopero della fame iniziato per chiedere una riduzione di pena di un anno per tutti i detenuti, riconoscendo l’importanza di questa proposta come passo avanti per affrontare il problema del sovraffollamento e delle condizioni inumane nelle carceri.