Carla Fracci le dolci parole del figlio Francesco: ” Mamma se ne è…”

Redazione
Carla Fracci le dolci parole del figlio Francesco: ” Mamma se ne è…”

Carla Fracci le dolci parole del figlio Francesco: ” Mamma se ne è andata…”. «Ha resistito con tenacia, orgoglio, e una dignità fuori dal comune. Doti che l’hanno sempre accompagnata, anche in vita»

Queste le parole di Francesco Menegatti, architetto e insegnante al Politecnico di Milano. Unico e amatissimo figlio di Carla Fracci che si dice devastato per una morte «che non ci aspettavamo. C’è stato un rapido peggioramento, ed è volata via. Sì, volata».

Gli ultimi istanti?

«Non parole, ma sguardi pieni di profondo amore per me, per mio papà Beppe, per la collaboratrice storica Luisa Graziadei, per mia moglie Dina e per i suoi nipoti, Giovanni e Ariele».

Come vi ha lasciato?

«Con la convinzione di aver fatto del bene, credo fosse fiera di averci reso persone serie con solidi principi. Una raccomandazione che mia madre ripeteva, ed è significativo del suo carattere, era di rimanere fedeli agli aspetti più semplici della vita. Ricordava con orgoglio la sua infanzia trascorsa a governare le oche nella campagna del cremonese. Non si è mai montata la testa, nonostante la ribalta».

A gennaio scorso le due masterclass con gli artisti della Scala per la Rai.

«Chi avrebbe mai capito che stava vivendo un dolore? Non ha lasciato trasparire nulla, aiutata forse dalla grande energia che le davano i giovani. Quasi sentisse di dover trasmettere un sapere prezioso.

Anche se non condivideva la deriva di alcuni valori, ha creduto fino alla fine nel talento giovanile e nel nostro Paese, per cui provava un sentimento di appartenenza. Delusa, per tanti versi, ma attaccatissima, avendone vissuto passaggi storici importanti».

Che madre è stata?

«Le faccio un esempio: prima di un’esibizione, ero bambino, mi intimò di riporre in camerino i miei guanti che avevo distrattamente abbandonato su una cassa dietro le quinte. Me lo ripeté più volte finché non obbedii. Poco dopo la vidi entrare in scena e trasformarsi nella diva acclamata. Così era lei, étoile amata dal pubblico internazionale ma sempre pronta a vivere la quotidianità».

Come ha trascorso i mesi di lockdown?

«Ci siamo visti poco, com’è normale. Ma aveva sempre in casa due fedeli collaboratori e la sentivo serena. Anche se con loro si lamentava, “ma quand’è che potremo tornare a invitare?”».

Che infanzia è stata la sua, Francesco?

«Semplice, e allo stesso tempo speciale. Ricordo le fantastiche pause estive nella nostra casa a Firenze dove non succedeva niente di significativo fino alla fine di agosto, quando arrivavano per la preparazione del tour invernale personaggi stranissimi. Gente fuori dal comune, straordinaria, colorata, vitale. Persone così ci hanno accompagnato tutta la vita. Le chiacchiere sotto la loggia, il rumore dei piatti dalla cucina».

Anche nomi famosi…

«Certo, ma non solo. Per mia madre l’aspetto umano veniva prima del mestiere e aveva la tendenza ad avvicinare solo persone gentili. Detestava l’arroganza e la vacuità. Oggi riesco a tendere un filo rosso che li lega tutti, teatranti e artisti. Proprio in queste ore ne ho avuto la riprova». Fonte CDS

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