Carola Finatti ha tentato il suicido dopo aver annegato la figlia di 10 mesi

La donna aveva chiesto il ricovero in una struttura adeguata, ma le è stato detto di restare a casa

Redazione
Carola Finatti ha tentato il suicido dopo aver annegato la figlia di 10 mesi

Carola Finatti ha tentato il suicido dopo aver annegato la figlia di 10 mesi. La donna aveva chiesto il ricovero in una struttura adeguata, ma le è stato detto di restare a casa.

Carola Finatti aveva cercato aiuto, ma è stata dimessa con una serie di farmaci. Tre mesi dopo, a Nole Canavese, provincia di Torino, ha annegato sua figlia di 10 mesi, Perla, nella vasca da bagno di casa.

Successivamente, ha tentato il suicidio ferendosi all’addome, ai polsi e alla gola. Suo marito Antonio è giunto appena in tempo per salvarla, ma per Perla era già troppo tardi. Recentemente, Carola ha affrontato il primo interrogatorio con il pm Elena Parato.

L’interrogatorio

Durante l’interrogatorio, Carola ha espresso quanto Perla fosse una figlia desiderata e cercata a lungo. I suoi ricordi oscillano tra momenti di estrema chiarezza e episodi di confusione, specialmente riguardo al tragico evento.

La donna non riesce a oltrepassare il momento in cui ha immerso Perla nella vasca. I problemi di salute mentale hanno avuto inizio subito dopo il parto, quando è stata colpita da depressione post-partum.

Consapevole del suo malessere, Carola si è rivolta a uno specialista con il supporto della sua famiglia: «Ad agosto chiesi di essere ricoverata, ma mi dissero che potevo restare a casa e mi furono prescritti dei farmaci».

Anche se Carola non riesce a parlare del crimine, i momenti antecedenti sono vivi nella sua mente e nelle sue parole. La donna di 34 anni, con le lacrime agli occhi, racconta di aver tolto il body alla piccola Perla, spiegando esattamente dove lo ha appoggiato e in quale bagno si trovasse.

Da quel momento in poi, i ricordi si fanno oscuri, inclusi i tentativi di togliersi la vita che hanno comportato il ricovero in terapia intensiva, prima del trasferimento nel reparto per detenuti.

L’avvocato di Carola sta considerando di richiedere una perizia psichiatrica per valutare la sua lucidità al momento del delitto.

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