Caso Genovese, testimonianza choc: “Ridotta modella in stato pietoso”

Redazione
Caso Genovese, testimonianza choc: “Ridotta modella in stato pietoso”

Caso Genovese, testimonianza choc: “Ridotta modella in stato pietoso”. Sono ormai tante le testimonianze che stanno uscendo sul caso Genovese. Ragazze che dopo l’esplosione dello scandalo raccontano cosa succedeva davvero alle feste nella “terrazza sentimento”.

Questa sera a “Live non è la d’Urso” c’è quella esclusiva di una ragazza che per due anni ha partecipato a questi party e che insieme a Genovese ha assunto sostanze stupefacenti. In questa amara vicenda tanti sono ancora i nodi da sciogliere.

Ma in base alle testimonianze raccolte, Genovese non avrebbe fatto tutto da solo. Nei due stupri di cui è accusato, sembra ci sia stato l’aiuto di altre persone. Al momento due sono gli indagati, Daniele Leali, l’amico di Genovese e Sarah la fidanzata del manager.

Questa sera a Live, la modella Kristina ha raccontato cosa succedeva alle feste di Alberto Genovese. Fra champagne, musica e droga, la giovane spiega perché ha deciso di parlare. “Per me è stato semplice mettere la faccia perché nessuno ha mai parlato – dice a Barbara d’Urso -.

In questa storia ci guadagnavano tutti. Di solito ai party c’erano tutte ragazze straniere che i modellari (ovvero quei ragazzi che vanno per casting e cercano ragazze per qualche cena) reclutavano.

La vita delle modelle non è così rosea molte di loro guadagnano pochissimo, una cena fa sempre comodo. Poi vengono portate alle feste. Le ragazze sanno che qui c’è la droga? Sì, la maggior parte sì”.

Avevo 18 anni

Kristina confessa di non aver contatti con Genovese da ormai due anni, “ma l’ho frequentato quando avevo 18/19 anni”. “Non sapevo – continua la modella – chi fosse e sono finita a casa sua per caso.

Era giorno, c’era una festa dove abbiamo fatto anche il bagno in piscina. Verso le 17 lui ha cercato di abbracciarmi. Non essendo il mio tipo io ho detto di no. Al party c’era champagne e poi è arrivata la droga di cui io ho fatto uso di mia spontanea volontà. All’epoca non vedevo la droga come una cosa negativa”.

Nel corso della sua lunga testimonianza, la giovane modella scende in numerosi dettagli. Tra feste a Milano e a Ibiza. Tra partecipanti e dinamiche. “Lui con le ragazze era molto fisico, ma tutti accettavano questa cosa perché era lui che poteva permettersi tutto.

In questi casi però non era molesto. Non aveva l’obiettivo di scegliere in ogni festa una ragazza diversa, voleva solo fare festa”. Ma come finiva, poi, a chiudersi in camera con queste bellissime ragazze? “Credo che lui alla fine le convinceva magari offrendo della droga più buona”, rivela in diretta a Live.

Il racconto choc della festa a Ibiza

“Io sono andata ad Ibiza parecchie volte, ma solo in due ho preso il suo jet privato – prosegue la modella -. Ad Ibiza le feste erano più in grande, lui mi invitava perché ero un tipo molto solare. A lui piacevano ragazze molto giovani e belle.

Lui aveva la sindrome da sceicco e non voleva avere la presenza di altri uomini. C’erano solo donne e modellari”. Kristina, quindi, racconta di una festa nell’isola. Una festa che l’ha segnata. La modella confessa che nella villa c’erano altre modelle “che non sapevano chi fosse” Genovese.

“C’era una ragazza lituana – dichiara a Barbara d’Urso – che ha iniziato a provarci con Genovese che poi non abbiamo più visto, insieme a lui per tre giorni. Al terzo giorno loro sono andati a Formentera. Io non sapevo che la ragazza lituana fosse rimasta in casa.

Quando sono tornate le altre ragazze, una di questa l’ha vista in camera: era in condizioni pietose. Noi abbiamo pensato fosse stata la droga, non abbiamo immaginato potesse trattarsi di uno stupro”. Kristina non sa se la ragazza sia stata stuprata.

“Non abbiamo chiamato l’ambulanza perché lei non voleva”, spiega in diretta. Ma il racconto della modella si fa sempre più drammatico. Quando le altre ragazze hanno visto in quello stato la giovane lituana “l’hanno messa sotto la doccia. Aveva vomito e cacca addosso.

Nella doccia è stata un’ora, poi doveva prendere un aereo. Quando l’abbiamo ricomposta camminava con le gambe divaricate. È stata una scena che non ho mai dimenticato e stupidamente ho pensato che era colpa sua che aveva assunto troppa droga e ora mi sento in colpa per non essere stata più presente con lei”.

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