Cassino: chi era la donna assassinata a coltellate

Redazione
Cassino: chi era la donna assassinata a coltellate

Cassino: chi era la donna assassinata a coltellate. Si chiamava Yirelis Peña Santana la donna uccisa nella notte tra venerdì e sabato nel suo appartamento di via Pascoli a Cassino, in provincia di Frosinone.

Trentaquattro anni, originaria di Jima Abajo La Vega, comune della Repubblica Dominicana, da diverso tempo viveva in Italia. Prima di arrivare a Cassino era stata a Genova e Vercelli.

Nella cittadina ciociara sembra fosse arrivata da circa un mese. I vicini la conoscevano poco e non sapevano nulla della sua storia. Solo che aveva tre figli, che però al momento non vivevano con lei nell’appartamento di via Pascoli.

Uccisa con una decina di coltellate

Yirelis Peña Santana è uccisa con almeno una decina di coltellate che le sono state sferrate dall’assassino – ancora a piede libero – sul volto e sul collo. Il corpo presentava ferite anche sulle braccia, segno che la 34enne ha provato a difendersi.

Chi l’ha uccisa è ancora avvolto nel mistero. Dopo averla ammazzata è scappato e finora la polizia non è ancora riuscita a rintracciarlo. Stando alle prime informazioni, nessun vicino ha sentito nulla la notte in cui Yirelis è uccisa.

Gli investigatori hanno convocato in commissariato tutti gli inquilini del palazzo dove viveva la vittima. Per il momento però, sembra che nessuno si sia accorto di cosa stesse accadendo in quell’appartamento.

L’allarme del vicino

A dare l’allarme è un vicino di casa, che ha visto la porta dell’appartamento in cui viveva la 34enne socchiusa. “Ho pensato che fosse uscita per andare a fare la spesa al supermercato. Sono andato a fare colazione al bar e non gli ho dato peso”.

L’uomo è poi tornato “perché dovevo entrare perché eravamo d’accordo che verso quell’ora sarei passato per controllare la linea del gas. Ho visto il sangue nel tinello all’ingresso, ho chiamato ma nessuno mi ha risposto, sono uscito ed ho telefonato alla polizia“.

Sul caso indaga la polizia. L’assassino non è ancora identificato ed è ancora a piede libero. L’arma del delitto non è ancora trovata, mentre il telefono della vittima, trovato nell’appartamento, è posto sotto sequestro. La speranza è che contenga elementi utili alle indagini che possano aiutare a risalire al killer.

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