Castel D’Azzano: Maria Luisa Ramponi ha azionato la bombola con l’accendino

I carabinieri stavano salendo al secondo piano quando la forte esplosione ha fatto crollare la casa addosso ai tre carabinieri che sono morti

Redazione
Castel D’Azzano: Maria Luisa Ramponi ha azionato la bombola con l’accendino
Franco Ramponi

Castel D’Azzano: Maria Luisa Ramponi ha azionato la bombola con l’accendino. I carabinieri stavano salendo al secondo piano quando la forte esplosione ha fatto crollare la casa addosso ai tre carabinieri che sono morti.

Le prime luci dell’alba del 14 ottobre a Castel d’Azzano, nel Veronese, si è verificata un’esplosione causata dalla deflagrazione di una bombola di gas all’interno di un’abitazione occupata dai fratelli Ramponi.

L’evento ha causato la morte di tre carabinieri – Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà – impegnati nell’esecuzione di un decreto di perquisizione.

L’esplosione è stata innescata da Maria Luisa Ramponi, che ha acceso con un accendino una bombola di gas già attivata, un gesto definito “assolutamente folle” dal colonnello Claudio Papagno.

In casa c’era solo Maria Luisa Ramponi

Al momento dell’esplosione, in casa era presente solo Maria Luisa, mentre i fratelli Dino e Franco si trovavano fuori e sono fuggiti alla vista dei militari; entrambi sono stati successivamente catturati e arrestati.

Prima dell’intervento, i carabinieri avevano notato la presenza di bottiglie molotov sul tetto, segno che nell’abitazione potevano esserci armi ed esplosivi.

La famiglia Ramponi era conosciuta come isolata, con pochi legami esterni, e aveva venduto la maggior parte dei propri terreni per far fronte a debiti, mantenendo solo l’abitazione e un appezzamento con una trentina di mucche.

Questo episodio tragico ha evidenziato la pericolosità della situazione e la determinazione dei fratelli Ramponi nel resistere all’intervento delle forze dell’ordine, con un bilancio gravissimo che ha colpito profondamente la comunità locale.

L’esplosione ha causato, dunque, la morte di tre carabinieri durante una perquisizione, a seguito di un atto volontario di autolesionismo da parte degli occupanti, con conseguenti arresti e accertamenti in corso da parte dell’autorità giudiziaria.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR