Cellulare col semaforo rosso? Così scatta la “maxi sanzione”

Redazione
Cellulare col semaforo rosso? Così scatta la “maxi sanzione”

Cellulare col semaforo rosso? Così scatta la “maxi sanzione”. Attenzione ad utilizzare in auto il proprio cellulare senza l’aggiunta di un auricolare o senza aver impostato sul dispositivo la modalità vivavoce.

Il rischio di ricevere una multa è più che concreto e, stando a quanto si evince dall’ultima sentenza della Cassazione, non vale alcun tipo di attenuante.

Emblematica la storia di un cittadino torinese sanzionato perché colto sul fatto mentre stava utilizzando lo smartphone all’interno del proprio veicolo.

L’uomo si trovava fermo al semaforo rosso dinanzi ad un incrocio, eppure tanto è bastato a far scattare la contravvenzione.

Le regole del codice della strada sono rigidissime

Usare il cellulare in auto (senza auricolare o vivavoce) è categoricamente vietato, anche quando la marcia viene temporaneamente interrotta, come nell’esempio riportato.

Non è consentito leggere gli sms, inviare un messaggio tramite WhatsApp, o controllare i propri profili sui social, come spesso avviene fra i conducenti più indisciplinati.

L’attenzione del guidatore deve restare sulla carraggiata, come sottolineano anche i giudici della corte suprema di Cassazione.

Riferendosi al caso del cittadino torinese, gli ermellini hanno spiegato che la vettura guidata dall’uomo doveva in ogni caso liberare l’incrocio il prima possibile per consentire lo scorrimento del traffico.

Motivo per cui, anche se in quel momento il semaforo era rosso, il conducente avrebbe dovuto restare concentrato sulla guida e ripartire allo scattare del verde, dopo aver rispettato la precedenza.

“Sarebbe irragionevole consentire l’utilizzo dei dispositivi in una tale situazione di pericolosità”, ha quindi dichiarato la Cassazione, come riportato da “Il Messaggero”.

È stata perciò rigettata la richiesta di ricorso inoltrata dal cittadino, multato per “avere fatto uso durante la guida del telefono cellulare senza auricolare o apparato vivavoce, e per aver proseguito la marcia mentre il semaforo era rosso”.

Accolto invece il ricorso inerente all’attraversamento dell’incrocio.

L’automobilista si è dunque visto costretto a pagare non solo la sanzione, ma anche le spese di lite 792 euro con tanto di aumento dell’80%.

Non è quindi servito spiegare ai giudici che la vettura si trovava ferma al semaforo. Per gli ermellini il fatto è considerato di poca rilevanza.

Dal momento che, come si legge nella sentenza riportata dal “Messaggero”. Nel caso di “interruzione della marcia del veicolo dovuta ad esigenze della circolazione permane il divieto di usare e far uso di apparecchi radiotelefonici”.

E ancora

“Sarebbe del tutto irragionevole immaginare che il conducente, al momento di impegnare un incrocio in attesa del passaggio delle vetture con precedenza e con l’obbligo a sgomberare l’area il prima possibile”

“Possa tranquillamente utilizzare un apparecchio telefonico proprio nel momento di maggiore pericolo, per il solo fatto che il veicolo si è momentaneamente arrestato”. Fonte IlGiornale

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