Cerignola: Giuseppe Rendina confessa l’assassino di padre e figlio
Cerignola: Giuseppe Rendina confessa l’assassino di padre e figlio. “Sono pentito, non volevo uccidere nessuno. Era meglio che mi uccidevo io” così ha confessato davanti agli inquirenti Giuseppe Rendina, il presunto omicida di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni trovati cadavere nell’estate scorsa nelle campagne del Foggiano.
L’uomo era stato fermato pochi giorni dopo il delitto, avvenuto il 31 luglio di quest’anno, ma non aveva mai ammesso di aver compiuto il duplice delitto. Ora è arrivata la confessione dopo un lungo interrogatorio di ore davanti al pubblico ministero Alessio Marangelli, titolare dell’incerta, nel carcere dove è rinchiuso.
Ad indurlo a compiere il duplice delitto sarebbe stata una motivazione di tipo economico, stando alla ricostruzione dello stesso reo confesso. Infatti, il 45enne di Trinitapoli avrebbe contratto un debito con il 58enne Gerardo Cirillo.
Per problematiche di famiglia avrebbe chiesto e ottenuto circa ventimila euro con il patto che avrebbe lavorato per i Cirillo nelle loro campagne e che, di volta in volta, con i proventi delle vendite dei carciofi avrebbe saldato il debito.
La discussione il giorno dell’omicidio
Il giorno dell’omicidio sarebbe avvenuta una discussone proprio sul saldo di quei soldi. Stando al racconto dell’arrestato, il 58enne avrebbe chiesto saldo completo del debito entro 24 ore prima di allontanarsi in auto, lasciando Rendina e il figlio tra i campi tra Cerignola e Manfredonia.
A questo punto Giuseppe Rendina ha ucciso il giovane sparandogli con una pistola che aveva nascosto precedentemente sotto un albero. Poi ha occultato il cadavere sotto in sacchi e tubi per l’irrigazione.
L’altro omicidio alcune ore dopo quando il 58ene è tornato sul posto. Giuseppe Rendina non ha esitato a fare fuoco uccidendo anche lui prima di nascondere anche il suo corpo.
Le successive indagini avevano portato la polizia a individuare come principale sospetto proprio Giuseppe Rendina, arrestato il 4 agosto scorso in un appartamento a Trinitapoli. A incastrarlo una serie di intercettazioni ambientali captate dagli inquirenti nell’ambito di un’altra indagine in cui erano raccontati i momenti del duplice delitto.