Chiara Ferragni: i negozi di Roma e Milano sono deserti. Effetto Pandoro?

Redazione
Chiara Ferragni: i negozi di Roma e Milano sono deserti. Effetto Pandoro?
Chiara Ferragni

“Chiara Ferragni, come stanno procedendo le vendite nel commercio al dettaglio dopo l’incidente Pandoro Balocco? I negozi (a Roma e Milano) risultano semi vuoti. “Fai un desiderio, fai un dono”, tale messaggio dorato brilla sui grattacieli di Porta Nuova a Milano, però sembra che il negozio sia deserto.

Che succede dopo il caso pandoro?

Sembra che l’effetto del caso Balocco abbia influito non solo sulla reputazione, ma anche sugli affari dei negozi di Chiara Ferragni. “Esprimi un desiderio e da’ un regalo”, tuttavia, solo un piccolo numero di persone sembra entrare nel negozio per fare acquisti di regali last minute. I negozi del brand Ferragni sono quasi privi di clienti.

Le persone passeggiano e osservano le esposizioni del negozio, accecate dal bagliore dei colori fluo e dalle paillettes, ma sembra prevalere diffidenza. Stessa condizione a Roma. Il Monomarca in via del Babuino, inaugurato appena un mese fa, è semivuoto. Ma c’è chi, nonostante il caso Balocco (e l’inchiesta sulle uova di Pasqua) entra e fa un acquisto.

C’è chi sceglie la linea make-up. «Ho comprato un rossetto per mia moglie, sapevo che le avrebbe piaciuto – descrive un altro cliente a Roma Today-. Sì, vedere ciò che era successo non mi ha reso felice, ma ci sono ben altri che hanno fatto di peggio». Un effetto negativo dopo l’incidente del pandoro?

È necessario evidenziare che la numerosa comunità di seguaci di Ferragni opera principalmente online ed è probabile che gli acquisti vengano effettuati proprio in questa modalità. Come spiega una signora di Milano a La Repubblica: «Senta, vivo proprio qui nelle vicinanze e dentro non c’è mai nessuno, penso che tutti facciano acquisti online».

Sappiamo che chi ama la marca Ferry fa tutto via internet, incluso acquistare un pandoro scaduto per 600 euro, o la tuta grigia notoria indossata dall’imprenditrice per chiedere scusa a seguito della severa multa dell’Antitrust.

È complicato stabilire se la vicenda del pandoro abbia causato un calo delle vendite del marchio Ferragni, ma si può affermare senza dubbio che il numero di persone che si avventura nei negozi è ridotto. Le principali visitatrici dei negozi sono giovanissime, che con desiderio ammirano i piumini da 700 euro o le borsette (che costano tra i 200 e i 300 euro), simboli tipici di una teenager della Gen Z alla ricerca di un’affermazione sociale.

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