Chiara Ferragni: “Mi sentivo sfruttata”

Redazione
Chiara Ferragni: “Mi sentivo sfruttata”

Chiara Ferragni: “Mi sentivo sfruttata”. Giovedì 25 maggio arrivano i nuovi episodi della serie The Ferragnez 2. Negli ultimi episodi, in uscita su Amazon Prime Video, vediamo Fedez e Chiara Ferragni destreggiarsi tra gli impegni lavorativi e il lavoro di beneficienza, dal Love Mi al Festival di  Sanremo.

In un episodio Chiara Ferragni racconta il successo del suo business, Chiara Ferragni Brand. I momenti più difficili e il punto di svolta, quando ha deciso di superare la paura e prendere le redini del brand in prima persona.

Il segreto del successo della Ferragni

Durante il quinto episodio Chiara Ferragni inaugura i nuovi uffici del suo brand. Uno spazio di mille metri quadrati che ospita gli uffici, lo showroom, e il team creativo. “Un grandissimo traguardo per il mio brand e il mio team”. Mentre si prepara per l’evento, guarda agli inizi e prova a spiegare il segreto del suo successo

“Secondo me è un mix di tante cose: essere arrivata nel momento giusto, averci creduto tantissimo e fidarmi molto del mio istinto”. All’epoca, dice, si rendeva conto che le società venivano gestite in un modo totalmente diverso dalla sua visione ma aveva “paura di prendere un ruolo manageriale”.

Chiara Ferragni: “Mi sentivo una pedina”

Anche se il successo è immediato, Chiara Ferragni non si sentiva pienamente appagata: “Mi ricordo che nel bilancio c’erano mille voci di costo che non avevano senso. Mi sentivo un po’ sfruttata, facevo mille viaggi di lavoro ma alla fine ci guadagnavo veramente poco. Non ero libera di decidere di me stessa, mi sentiva una pedina in mano ad altre persone“.

A quel punto interviene anche il general manager del brand, Fabio Maria Damato: “Mi ricordo questo meeting in cui tu continuavi a fare domande e nessuno sapeva darti delle risposte“. Le cose cambiarono quando scoprì di essere incinta

Mi dissi che le cose non vanno più bene, andavano cambiate e ho deciso di prendere io il controllo della società“. A cinque anni di distanza, dice, la decisione di diventare CEO l’ha resa molto felice e consolidato il team: il suo successo oggi parla da solo.

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