Chiusa barberia: all’interno 15 persone ammassate e senza mascherina

Redazione
Chiusa barberia: all’interno 15 persone ammassate e senza mascherina

Chiusa barberia: all’interno 15 persone ammassate e senza mascherina. Durante un controllo straordinario del territorio, gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia a Torino hanno notato la presenza di numerosi avventori nei pressi di un salone di barberia in corso Regina Margherita.

Una volta all’interno, hanno scoperto che in 25 metri quadri al momento del controllo c’erano 15 persone, tra personale dipendente e clienti, prive del dispositivo di protezione individuale.

Non era nemmeno rispettato il distanziamento sociale e altre disposizioni anticovid-19.

La sala d’aspetto era il balcone

Il balcone, di pertinenza del locale, era adibito a sala d’attesa attraverso l’utilizzo di alcune sedie ed una panca. Inevitabile la chiusura del salone della durata di 5 giorni per violazione delle normative anti-covid19.

Nove tonnellate di alcolici sequestrati da Gdf

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato 9 tonnellate di alcolici di dubbia composizione e importati illegalmente.

Centinaia di bottiglie erano prive del sigillo del monopolio di Stato che attesta l’avvenuto pagamento delle imposte.

I prodotti, importati di contrabbando dall’Europa dell’est- in particolare dalla Romania – erano messi in vendita insieme a quelli regolari al fine di ingannare il cliente.

Inoltre nell’etichetta non c’era corrispondenza sulla composizione: la natura dei distillati a 40° erano riconducibili a “derivati dei cereali” e non a “vinacce” come indicato merceologicamente.

I baschi verdi hanno individuato i depositi gestiti da un cittadino pakistano a San Mauro (Torino) Cassina de’ Pecchi (Milano), Gorgonzola (Milano) e Carnate (Milano).

A San Mauro, inoltre, sono rinvenuti oltre 1.500 contrassegni di Stato attestanti l’avvenuto pagamento delle accise per i quali sono in corso accertamenti in relazione alla lecita provenienza.

Due gli imprenditori indagati: il produttore rumeno ed il distributore pakistano, che ora rischiano sanzioni sia sotto il profilo penale che sotto il profilo tributario.

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