Ciclista investito a un incrocio: morto sul colpo

Redazione
Ciclista investito a un incrocio: morto sul colpo

Ciclista investito a un incrocio: morto sul colpo. Incidente mortale nella mattinata di oggi, venerdì 8 ottobre, a Vigevano, in provincia di Pavia. Attorno alle 9.30, come riporta l’Azienda regionale emergenza urgenza in una nota.

Un uomo di 62 anni che si trovava in sella alla sua bicicletta è stato investito in circostanze ancora da accertare. L’incidente si è verificato in viale Dei Mille, all’incrocio con via Vallere.

Il ciclista era in arresto cardio circolatorio: i soccorritori hanno cercato di rianimarlo

Sul posto l’Areu ha inviato un’automedica e un’ambulanza in codice rosso. I soccorritori intervenuti hanno trovato il ciclista già in arresto cardio circolatorio, con un importante trauma cranico causato presumibilmente dalla caduta sull’asfalto.

Il personale del 118 ha cercato di rianimare sul posto il 62enne, praticandogli le manovre di primo soccorso del caso. Purtroppo, però, non sono riusciti a salvargli la vita e non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Non si conosce ancora l’esatta dinamica dell’incidente: indaga la polizia locale

Della vittima al momento si conoscono le iniziali: R.G.. La dinamica dell’incidente non è ancora stata chiarita e sul caso indagano gli agenti della polizia locale di Vigevano, giunti sul luogo del sinistro.

L’incrocio in cui si è verificato l’incidente è regolato da un semaforo. Viale dei Mille è una strada ad alto scorrimento, con uno spartitraffico centrale a dividere la carreggiata nei due sensi di marcia.

Al contrario, via Vallere è una stradina secondaria che si immette nel viale. La prima cosa da capire sarà se qualcuno non abbia rispettato il semaforo, causando l’incidente mortale.

Caporalato su lavoratori, commissariato colosso ortofrutta

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia, ha disposto l’amministrazione giudiziaria di un anno per la Spreafico spa, colosso nel settore dell’ortofrutta.

Con una fatturato annuo di 350 milioni di euro, l’amministrazione giudiziaria è scaturita a seguito di un’inchiesta del pm di Milano Paolo Storari e della Guardia di Finanza di Lecco per caporalato sui lavoratori. Eseguito anche un sequestro da circa 6 milioni di euro.

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