Comiso, scoperto bunker “stupefacente” con 177 piante di Canapa

Redazione
Comiso, scoperto bunker “stupefacente” con 177 piante di Canapa

Comiso, scoperto bunker “stupefacente” con 177 piante di Canapa. Comiso, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria, hanno arrestato, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica, ZAGO Vincenzo cl.1957.

In particolare, i militari ritenevano che l’arrestato coltivasse sostanza stupefacente.

All’interno di un capannone, annesso all’abitazione dell’arrestato e adibito a deposito mezzi e attrezzi utilizzati per la sua attività agricola.

I militari della Stazione Carabinieri di Comiso hanno rinvenuto, in una stanza adibita a essiccatoio, un bilancino di precisione, una stufa elettrica e un ventilatore.

Insospettiti dalla presenza dell’essiccatoio, i Carabinieri entrati all’interno di un vano, nascosto da alcuni tronchi di legname accatastato verticalmente, scoprono una botola di forma quadrata che immetteva in un sotterraneo.

Una volta aperta, scesi di qualche metro con una scala in ferro, i militari si sono trovati davanti una sofisticata piantagione composta da 177 piantine di canapa “olandese”.

Senza infiorescenze, di cui 87 coltivate all’interno di alcuni vasi sigillati con alluminio per mantenere la temperatura, e 90 contenuti all’interno di sacchi cosiddetti “growbag”.

Coltivata grazie ad un impianto di ventilazione, illuminazione, aerazione e irrigamento automatico, nonché a un dispositivo di deumidificazione.

Durante la perquisizione sono stati rinvenuti 6 grammi circa di marijuana già essiccata.

Una sorta di “bunker” dove era nascosta una piantagione di marijuana che avrebbe garantito una alta produzione dello stupefacente.

Le piante, lo stupefacente e tutti i materiali utili rinvenuti sono sequestrati. La sostanza stupefacente sarà sottoposta ad analisi tossicologica.

Una volta messa sul mercato illegale, i numerosi chili di marjuana potenzialmente prodotta e venduta al dettaglio al grammo, avrebbe fruttato diverse decine di migliaia di euro.

Inoltre, l’impianto di coltivazione dello stupefacente era alimentato abusivamente mediante un collegamento alla rete elettrica pubblica.

Immediatamente verificato e disattivato da personale tecnico “ENEL” intervenuto sul posto. Il danno stimato ammonterebbe a 65.000 euro circa.

L’arrestato è ai domiciliari, fino all’udienza di convalida, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa.

Vanessa Miceli

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