Concorso scuola: prove annuali per i docenti
Concorso scuola: prove annuali per i docenti. Concorsi annuali per la scuola, con i precari storici che hanno diritto a una corsia preferenziale. Il piano di reclutamento del ministero dell’Istruzione e del Merito si sostanzia in questo percorso.
Il piano è stato illustrato ieri ai sindacati, durante un incontro con il capo di gabinetto del ministro Valditara, che ha poi ascoltato le osservazioni delle sigle che rappresentano gli insegnanti.
L’obiettivo è intervenire immediatamente sulla fase transitoria che traghetterà il sistema alla riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che stabilisce una nuova formula per il reclutamento. Una tutela particolare, in questo momento, sarà rivolta a chi da anni sta aspettando di uscire dal tunnel del precariato.
Tra un paio di mesi la prima tornata concorsuale
Tra marzo e aprile di quest’anno, infatti, ci dovrebbe essere un concorso riservato ai docenti che hanno maturato almeno tre anni di servizio e in possesso dei 24 Cfu necessari.
L’anno prossimo, invece, sarebbe previsto un ulteriore concorso con la soglia minima dei 30 Cfu, per avvicinarsi gradualmente ai 60 richiesti dalla riforma del reclutamento varata dall’ex ministro Bianchi.
Insomma, si procederà con bandi annuali. Almeno per ora. In ogni caso è necessario un aggiustamento da parte del ministero, visto il boom di precari che si è registrato quest’anno: circa 217mila in tutta Italia.
I sindacati, intanto, chiedono di eliminare il precariato storico e ristrutturare l’impianto dei concorsi. “Obiettivo prioritario è stabilizzare il maggior numero possibile di docenti precari, e per centrarlo, spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, proponiamo di mantenere in vigore il doppio canale di reclutamento con assunzioni da Gps di prima fascia non soltanto per le cattedre di sostegno, ma anche per i posti comuni“.
“Condizione imprescindibile per rendere più fluide le procedure concorsuali, precisa Di Meglio, è esonerare dall’insegnamento i docenti che fanno parte delle commissioni e retribuirli in maniera adeguata“.