Concorso Scuola, un prof: “Mi sono urinato addosso durante la prova!”

Redazione
Concorso Scuola, un prof: “Mi sono urinato addosso durante la prova!”

Concorso Scuola, un prof: “Mi sono urinato addosso durante la prova!”. Ha perso l’occasione della vita per un accumulo di tensione, e perché durante i 150 minuti di prova non si può andare al bagno.

Prevede anche questo il concorso straordinario per docenti precari delle scuole superiori, Nunzio, precario tra i tanti, si sente già “un ex professore”.

Così si firma. Umiliato da una prova dura e cattiva, adesso scrive: “Nel mondo esiste solo l’egoismo”.

Il giornale la Repubblica riporta una delle tante lettere giunte in redazione con la newsletter dedicata alla scuola e ai docenti.

Il giornale aveva chiesto ai professori di raccontarsi. E di raccontare quella prova. “Un incubo”, “un’ingiustizia”, “un moloch”, il capriccio di una ministra dell’Istruzione ogni giorno meno legittimata.

Il precario Nunzio ci scrive questo epilogo, forte, del suo esame

“E’ da qualche giorno che non dormo perché la mia prova al concorso straordinario, classe A012, Discipline letterarie, è stata una delusione.

Dopo venti minuti il mio corpo mi ha fatto uno scherzo. Sì, all’improvviso avevo l’esigenza di andare al bagno e sapevo benissimo che non potevo cedere.

Tutto era stato programmato, viaggio il giorno prima, rientro dopo il concorso per essere l’indomani in classe.

Sentivo di potercela fare nonostante alcune domande insidiose. Ho chiesto ai responsabili della prova, persone educate e attente: nello sgomento più totale mi hanno fatto presente che non era possibile andare al bagno.

Ho provato a completare la prima domanda, sicuro di svolgere le successive. Niente da fare, il mio corpo mi ha abbandonato e mi sono urinato addosso nell’imbarazzo più totale.

Cedo e mi umilio: chiedo di andare al bagno. Mi viene concesso, ma nel frattempo la mia prova viene chiusa.

Quando rientro, dopo un minuto, accompagnato da un responsabile, mi risiedo alla postazione e il mio pc è spento.

Resto per due ore a guardare un monitor spento e sento dietro di me tutti i candidati picchiare i tasti del computer intenti a completare, con temperamento, il compito.

Quel suono mi ha accompagnato per tutto il tempo fino ad oggi. Io non cerco comprensione, perché le regole sono valide per tutti, e non avrei cercato sconti.

Oggi mi sento rassegnato, e dentro di me per la prima volta nella vita mi sono reso conto che a questo mondo esistono solo l’egoismo e il contrappasso”.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR