Condannato per violenza sessuale e rieletto a capo azienda trasporti

Redazione
Condannato per violenza sessuale e rieletto a capo azienda trasporti

Condannato per violenza sessuale e rieletto a capo azienda trasporti. Il presidente del consorzio che gestisce i trasporti pubblici della Basilicata è stato riconfermato al termine di un’assemblea quasi deserta. Si tratta di Giulio Leonardo Ferrara, nonostante una condanna definitiva per violenza sessuale.

Sulla questione è intervenuta con una nota ufficiale Donatella Merra, candidata con la Lega, unica donna nella giunta della Basilicata: “Chi si trova a gestire il delicato mondo dei trasporti, nella sua più ampia e palese complessità, non può abbandonarsi ad una semplice caccia alle streghe.

L’assessore non si lancerà in valutazioni di natura etica e morale, scostandosi dal suo ruolo in questo momento così delicato e per un servizio così fondamentale.

Avallare posizioni, sebbene assolutamente vicine alla sua più profonda sensibilità, ma che nulla hanno a che fare con il ruolo della istituzione che rappresenta, non giova alla risoluzione di un annoso problema come quello del trasporto. Lascio la questione etica e morale alla competenza di chi è deputato a valutarla”.

Come ricostruisce La Stampa, Giulio Leonardo Ferrara è stato condannato  in via definitiva a 2 anni e 6 mesi per stupro nel 2009 “per aver afferrato la dipendente all’interno del suo ufficio da direttore regionale, abusando di relazioni d’ufficio e di autorità, portandola con forza e contro la sua volontà a subire atti sessuali”.

La sentenza della Casssazione

La sentenza della Cassazione è depositata il 19 febbraio 2020. Tranne un periodo di sospensione dall’incarico, Ferrara non ha mai smesso di lavorare.

Rimesso al suo posto con una procura speciale che aggirava il codice etico del Cotrab (Consorzio trasporti azienda Basilicata), nominato presidente, ora è riconfermato per un secondo mandato. È una nomina privata, fra società di trasporti.

È  voluta anche da Giuseppe Francesco Vinella, presidente nazionale dell’Anav, l’associazione nazionale dei viaggiatori. Ma se la conferma di Ferrara è un atto privato, il suo ruolo come presidente di Cotrab è pubblico. Per esempio: c’era anche lui in prefettura a riprogrammare i trasporti locali dopo il lockdown.

Da parte sua Ferrara non ha voluto rilasciare commenti: “Vi accanite su una vecchissima vicenda” dice l’avvocatessa Angela Pignatari.

“La questione è affrontata in sede penale e avrà i suoi risvolti in sede civile. Per il resto, in tutti questi anni, non ci sono mai stati problemi di relazione con il signor Ferrara.

La sentenza non comporta pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici. Se quelle società private hanno deciso così, è perché sono fatte tutte le valutazioni del caso”.

La petizione che chiede la destituzione dall’incarico del presidente ha già raggiunto 20 mila firme in due giorni.

“Sapere di quella nomina è stato uno schiaffo in faccia” dice  l’avvocatessa Cristiana Coviello, che in Basilicata si occupa di violenza sulle donne, diritti e pari opportunità: “Ho sentito il bisogno di prendere posizione.

Sapevo che, dopo la sentenza definitiva, era avanzata una richiesta di dimissioni da alcuni consiglieri di minoranza.

Ma non solo le dimissioni non sono arrivate, ecco un nuovo mandato. E nessuno che ci trovasse niente da ridire. Quanto vale la dignità di una donna?”. (Fonte Fapage)

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