Conte ad Amatrice, non mancano le contestazioni. “Siamo stanchi delle promesse”

Redazione
Conte ad Amatrice, non mancano le contestazioni. “Siamo stanchi delle promesse”

Conte ad Amatrice, non mancano le contestazioni. “Siamo stanchi delle promesse”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si trova ad Amatrice a quattro anni dal sisma che ha scosso il Centro Italia.

“Stiamo creando le premesse per procedere molto più speditamente rispetto al passato”, ha detto a margine della cerimonia di commemorazione.

“Abbiamo capito che andava modificata la disciplina vigente. Adesso si può ricostruire anche qui nel centro storico nella logica di una ristrutturazione edilizia.”

“E non di nuove costruzioni altrimenti era impossibile procedere”. Ha spiegato poi, parlando del processo di ricostruzione.

Per poi aggiungere

“Per quanto riguarda la ricostruzione privata abbiamo fatto diversi interventi, valorizzando anche l’apporto dei professionisti.

Abbiamo compreso che per accelerare le procedure bisognava valorizzare le autocertificazioni e mi dicono anche che c’è un’ultima ordinanza che ha consentito anche a 8000 domande pendenti di essere trattate con la nuova disciplina accelerata”.

Secondo Conte, con il nuovo commissario Giovanni Legnini “c’è un quadro per accelerare sicuramente la ricostruzione”.

Ma i cittadini di Amatrice e i familiari delle vittime “hanno completamente ragione. Noi siamo qui per ascoltare e per fare sempre meglio. Le istituzioni devono agire nel migliore tutela delle comunità locali”.

Tuttavia il presidente del Consiglio ha anche ammesso che “tra sei mesi non cambierà molto e tra un anno neppure”. Conte ha sottolineato come “il processo di ricostruzione sia lungo e complesso”.

Per poi aggiungere

“Abbiamo fatto leggi per semplificare e velocizzare la ricostruzione abbiamo fatto decreti, c’è un commissario che è partito molto bene.”

“Occorrono le risorse, che ci sono, gli strumenti normativi, le persone. Siamo sulla strada giusta, e vogliamo lavorare per fare in modo che la ricostruzione prenda piede nel più breve tempo possibile”.

Non sono comunque mancate le contestazioni

“Presidente, dopo la messa venga da me a casa, per parlare. Mio marito si è impiccato, l’ho trovato io a casa. Vogliamo concretezza, siamo stanchi delle promesse. Io ho lasciato la terra. Siamo stanchi. Voglio risposte dal presidente”, ha detto una donna rivolgendosi a Conte prima dell’inizio della cerimonia.

“Ne parliamo dopo, vengo a casa sua”, le ha risposto Conte prendendo posto alla messa, accompagnato dal sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella.

Alla funzione, celebrata sul prato del campo sportivo Paride Tilesi, c’erano anche tante sedie vuote. Molti cittadini hanno infatti preferito non partecipare alla messa in suffragio dei circa 300 morti.

Vittime del terremoto che ha colpito in particolare i Comuni di Amatrice e Accumoli nella notte del 24 agosto 2016.

Hanno quindi disertato per protesta, per la mancata ricostruzione delle loro case, la funzione a cui ha invece partecipato, oltre che Conte, anche il sindaco della Regione Lazio, il leader del Partito democratico Nicola Zingaretti. Fonte Fanpage

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