Conte insiste: “Le misure non sono in discussione”

Redazione
Conte insiste: “Le misure non sono in discussione”

Conte insiste: “Le misure non sono in discussione”. Nessun passo indietro: il Dpcm resta così com’è. Giuseppe Conte non vuole indietreggiare e conferma totalmente le drastiche decisioni prese nelle scorse ore.

Rischiando di colpire duramente le attività colpite dall’ennesima stretta per contenere la diffusione del Coronavirus.

Dallo stop alle palestre alla chiusura anticipata dei ristoranti, le Regioni e alcuni ministri del governo hanno da subito manifestato la propria contrarietà alle nuove norme partorite dal presidente del Consiglio.

Ma evidentemente neanche le proteste di questi giorni gli faranno cambiare idea

“Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo”.

Dunque nessuna apertura a qualche modifica

Sostiene che il decreto sia una sintesi perfetta al termine di un lunghissimo confronto avvenuto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capidelegazione.

“Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente”, afferma il premier. Che spiega come tutte le azioni intraprese abbiano alla base l’obiettivo principale di tenere sotto controllo la curva dei contagi.

Sul tema dei trasporti l’esecutivo si è limitato a sollecitare lo smart working e il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado.

Ma da maggio non ha studiato alcuna strategia per evitare di arrivare a questo punto: “Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile.”

“Per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine”.

Quella frecciatina al centrodestra

Conte è intervenuto sulle pagine de Il Fatto Quotidiano per spiegare le motivazioni che hanno portato alla chiusura di bar, ristoranti, pub, palestre, cinema e teatri.

La forte necessità è stata quella di diminuire tutte le occasioni di socialità che di solito spingono le persone a uscire nelle ore serali.

Dunque vietato andare a vedere un film per limitare il numero di contatti che ognuno di noi può avere: “Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano”.

L’avvocato richiama tutti alla responsabilità, dicendosi comunque consapevole del fatto che le misure adottate siano “dure”.

Invitando a lavorare per evitare la diffusione del Covid-19, per garantire cure e ricoveri adeguati e per “riuscire a preservare il tessuto economico e produttivo”. Fonte IlGiornale

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR