Coronavirus: 182 positivi in azienda nel Trevigiano
Coronavirus: 182 positivi in azienda nel Trevigiano. Riduzione della produzione del 50%, distanziamento fra le postazioni operative e diminuzione del numero di lavoratori per turno.
Sono le decisioni assunte oggi nel corso di un vertice convocato dalla Prefettura di Treviso con organizzazioni sindacali, autorità sanitarie e municipali di Vazzola (Treviso) per affrontare la gestione del focolaio di contagi Covid-19 fra i dipendenti dello stabilimento agroalimentare Aia.
Nel sito, in cui operano 700 addetti fra operatori diretti e maestranze dell’indotto, ad oggi risultano 182 casi di positività sui 560 test eseguiti (le persone mancanti sono assenti in generale per ferie), tutti asintomatici e in regime di quarantena.
Coronavirus: Veneto, 119 tamponi positivi in più in 24 ore
Il numero dei tamponi positivi continua a salire in Veneto. Sono 119 in più nelle ultime 24 ore, passando da 22.071 a 22.190.
Registrati 3 decessi in più con il totale che da quota 2.104 va a 2.107. I casi attualmente positivi sono cresciuti di 71 unità, passando da 2048 a 2.119.
I negativizzati virologici sono attualmente 17.964 contro i 17.919 di ieri (+45).
Maltempo: tra alberi abbattuti anche ‘Cipresso di Goethe’
Tra i molti alberi abbattuti dal nubifrafgio di Verona c’è anche il cosiddetto “Cipresso di Goethe”, un esemplare secolare divenuto vero e proprio simbolo del giardino di Villa Giusti, che per più di 500 anni ha accolto i visitatori al loro ingresso.
La zona del giardino più danneggiata – spiegano i gestori della Villa – risulta essere quella più bassa, dove i bossi disegnano le geometrie del giardino all’italiana.
Le forti raffiche di vento e la lunga grandinata hanno provocato la caduta di molti cipressi ed il crollo di parte del muro che confina con via San Zeno in Monte.
Anche alcune statue che ornano la parte bassa del giardino sono rimaste coinvolte dai crolli e danneggiate.
Il cipresso è diventato celebre grazie alle parole di Goethe nel suo “Viaggio in Italia”. Dopo aver visitato Verona e il Giardino nel 1786, lo racconta così.
“Quei rami li avevo presi nel Giardino Giusti, che è situato in posizione magnifica ed è ricco d’altissimi cipressi, ritti nel cielo come altrettante lesine, i tassi tagliati a punta tipici del giardinaggio nordico sono probabilmente imitazioni di questo splendido figlio della natura”.