Coronavirus, 59000 morti nel mondo

Redazione
Coronavirus, 59000 morti nel mondo

Coronavirus, 59000 morti nel mondo. Sono quasi 59.000 i morti nel mondo a causa della pandemia di coronavirus. E’ quanto emerge dagli ultimi dati della Johns Hopkins University, secondo cui sono più di 1.100.000 le persone che hanno contratto la Covid-19 e le vittime sono 58.929. Per gli Stati Uniti, segnala la Johns Hopkins University, il bilancio parla di quasi 228.000 casi, il numero più alto di contagi a livello globale, e 7.157 morti. L’Italia resta il primo Paese al mondo per il triste bilancio di 14.681 vittime.

Coronavirus, Russia sfiora i 5000 contagi

La Russia conferma 582 nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore e il Paese sfiora la soglia dei 5.000 contagi. Le autorità sanitarie hanno infatti confermato un totale di 4.731 casi, come riporta l’agenzia russa Tass. I morti con coronavirus sono 43, dopo i nove decessi delle ultime 24 ore. La zona più colpita è la regione di Mosca. Secondo i dati ufficiali, sono 333 le persone dimesse dagli ospedali.

Coronavirus, in Spagna 809 morti in 24 ore: più contagi che in Italia

Sono 809 le persone morte con coronavirus nelle ultime 24 ore in Spagna. Il bilancio complessivo dall’inizio dell’emergenza confermato dal ministero della Sanità di Madrid e rilanciato dai media locali parla di 11.744 decessi. I casi confermati nel Paese sono 124.736, con 7.026 diagnosticati nelle ultime 24 ore, a fronte dei 119.827 casi confermati ieri dall’Italia.

I dati del ministero della Sanità di Madrid parlano anche di 34.219 persone guarite. Continua a salire il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 6.532 in tutta la Spagna. Il dato sui decessi, sottolinea invece El Pais, è il più basso da otto giorni. La regione di Madrid resta la più colpita: 36.249 casi di Covid-19 e 4.723 decessi. Segue la Catalogna con 24.734 persone contagiate e 2.508 morti.

Coronavirus, negli Usa record di 1480 morti in un giorno

Gli Stati Uniti hanno registrato il più alto numero di morti in un giorno a livello globale dall’inizio della pandemia. I decessi in 24 ore sono stati 1480, facendo così salire il bilancio totale a più di 7mila si legge sul ‘Telegraph’.

Coronavirus, in Giappone oltre 300 casi in un giorno

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza coronavirus, il Giappone segnala più di 300 nuovi casi di Covid-19 in un giorno. Secondo i dati delle autorità sanitarie rilanciati dalla Cnn, ieri si sono registrati 314 nuovi casi, 89 dei quali a Tokyo, e sei decessi. Il bilancio ufficiale parla di 89 morti compresi i passeggeri deceduti della nave da crociera Diamond Princess che a febbraio è stata per due settimane in quarantena nel porto di Yokohama.

Stando all’agenzia Kyodo, il bilancio complessivo del Giappone è di 3.837 casi, compresi i 712 della Diamond Princess. Il maggior numero di casi, precisa la Kyodo, si registra a Tokyo dove i contagi sono almeno 773. Qui la situazione è “sempre più grave”, ha detto ieri la governatrice Yuriko Koike, che da giorni chiede agli abitanti di rimanere in casa.

Coronavirus, oltre 10000 contagi in Corea del Sud

La Corea del Sud segnala altri 94 casi di coronavirus e il numero totale di contagi nel Paese sale così a 10.156. E’ invece di 177 il bilancio dei morti con coronavirus, dopo che i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno confermato il decesso di altre tre persone. Più della metà delle vittime, hanno precisato le autorità sanitarie, aveva almeno 80 anni.

La zona più colpita resta quella di Daegu, a circa 300 km da Seul, dove si sono registrati 27 dei 94 nuovi casi. Nella capitale, stando ai dati riportati dall’agenzia Yonhap, sono 528 i casi confermati, 22 in più in 24 ore. La Corea del Sud registra inoltre altri 41 casi ‘importati’ e il totale sale così a 688. Ad oggi sono 455.032 le persone che in Corea del Sud sono state sottoposte ai test per la Covid-19 dall’inizio dell’emergenza.

Inevitabile per il Paese mantenere le misure di distanziamento sociale. La Corea del Sud ha deciso infatti di estendere le misure per altre due settimane, secondo quanto riporta l’agenzia Yonhap dopo una riunione presieduta dal premier Chung Sye-kyun. La Corea del Sud, ha detto, “non ha altra scelta che continuare per qualche tempo con il forte distanziamento sociale”. Nel Paese, che ha registrato il 20 gennaio il primo caso di Covid-19, la popolazione è invitata a mantenere una distanza di almeno due metri.

E intanto la Corea del Sud piange il “primo medico” morto a causa della pandemia. Heo Yeong-gu, medico internista nella zona di Gyeongbuk, è morto ieri dopo essersi ammalato a febbraio, come hanno confermato i Centri di controllo e prevenzione delle malattie (Kcdc), secondo quanto riporta la Cnn. “E’ un fatto terribilmente triste”, ha twittato il presidente sudcoreano Moon Jae-in, parlando della “prima morte di un nostro medico che ha contratto il coronavirus mentre curava i pazienti”. Moon si è detto “terribilmente colpito dal dolore”.

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