Coronavirus, iniziata riunione ministri, Regioni Comuni e Province

Redazione
Coronavirus, iniziata riunione ministri, Regioni Comuni e Province

Coronavirus, iniziata riunione ministri, Regioni Comuni e Province. Sono ripresi gli incontri del governo con gli enti locali in attesa del dpcm di domani che sarà firmato dal premier dopo le comunicazioni al Parlamento.

L’ipotesi a cui sta lavorando il governo in queste ore prima di decidere se arrivare a misure restrittive di portata nazionale è una stretta a livello locale nelle zone del territorio nazionale dove l’indice Rt è più alto.

In particolare, blocco agli spostamenti e lockdown nelle aree con l’indice di contagio oltre l’1,5. Nel mirino Lombardia, Piemonte, Liguria, Umbria e Puglia.

E sulla tensione tra maggioranza di governo e opposizioni di centrodestra a proposito delle misure da adottare è intervenuto a sorpresa, da Brescia, con un monito, il presidente della Repubblica. “Basta partigianerie – ha ammonito Sergio Mattarella – uniti contro Covid”.

La riunione di oggi, in videoconferenza, è fra i ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Affari regionali), convocata da quest’ultimo con i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi), secondo quanto si apprende, per discutere le nuove misure che sono valutate dal governo per contrastare la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus.

Le comunicazioni del presidente del Consiglio alla Camera dei deputati si terranno lunedì alle ore 12 e al Senato alle 17.

Ma è tensione governo-opposizioni

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha contattato i leader delle opposizioni invitandoli a indicare un rappresentante delle rispettive forze politiche in modo da instaurare già domani un tavolo di confronto permanente con il Governo.

Ma da Salvini-Meloni-Berlusconi è arrivato un secco “No” alla cabina di regia, ritenendo il centrodestra il Parlamento la sede del confronto governo-opposizioni.

“Si è perso tempo senza decidere”, è l’attacco (in un’intervista su Libero) di Silvio Berlusconi. “L’Italia non può permettersi un lockdown a Genova”, ha ammonito il governatore della Liguria Giovanni Toti.

Tra i governatori sono collegati, tra gli altri, Bonaccini (Emilia Romagna, presidente della Conferenza delle Regioni); Fontana (Lombardia); Fedriga (Friuli Venezia Giulia); Toti (Liguria).

Toma (Molise); Emiliano (Puglia); De Luca (Campania); Tesei (Umbria); Marsilio (Abruzzo); Cirio (Piemonte); Giani (Toscana); Zaia (Veneto).

Presenti Antonio Decaro, presidente Anci, e Michele De Pascale.

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