Coronavirus Molise: Campobasso scoppia il contagio nel campo Rom  

Redazione
Coronavirus Molise: Campobasso scoppia il contagio nel campo Rom  

Coronavirus Molise: Campobasso scoppia il contagio nel campo Rom  . Era una delle Regioni su cui il flagello Covid-19 si era abbattuto di meno, per giorni addirittura indicata come modello. Ma da qualche giorno anche il Molise sta sperimentando una piccola emergenza virus.

Perché nella comunità rom di Campobasso è scoppiato un focolaio. Focolaio che ha portato, nel volgere di meno di dieci giorni dal primo contagio accertato, a 72 casi positivi. Ed è scoppiata la polemica, in cui è finito anche il sindaco M5S Roberto Gravina. Perché l’origine di tutto sarebbe un funerale di un componente della comunità avvenuto il 30 aprile scorso.

A quella cerimonia, assistettero diversi familiari, amici e componenti della comunità. Le ricostruzioni divergono. Secondo il sindaco, i presenti non erano più di una decina. Ma nei giorni successivi in rete sono girati filmati che mostravano una partecipazione decisamente più massiccia (una trentina di persone sarebbe stata identificata nei giorni successivi dalla Questura ).

Quel che è sicuro è che da quel 30 aprile ad oggi i contagi nella comunità rom di Campobasso sono cresciuti in maniera esponenziale. E al momento si contano 72 soggetti positivi, un numero già di per sè rilevante ma che riguarda solo i casi di persone sottoposte a tampone e che manifestavano i classici sintomi. Si ritiene che i contagiati possano essere molti di più, senza trascurare i soggetti asintomatici.

Il sindaco nel mirino

Il sindaco Gravina è finito sotto accusa per aver autorizzato il funerale, ma lui smentisce e, anzi, non manca di mandare una stoccata al questore. «Non temo di essere smentito sul fatto che rispetto al controllo e all’assembramento, chi vi parla e tutta l’amministrazione comunale non potevano avere responsabilità. Perché era stato lo stesso Questore a dire che in quell’area avrebbero fatto loro le verifiche. Quindi, abbiamo garantito che fuori al cimitero ci fosse il numero minimo di persone, come testimoniato dalle foto. Le immagini che abbiamo visto tutti noi le abbiamo visionate solo l’8 maggio, a fatti già accaduti. Quando qualcun altro era presente lì e avrebbe dovuto garantire quello che tutti voi, e il sottoscritto, richiede».

Fonte Corriere della Sera

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