Coronavirus: pronto lo stop a bollette, tasse e mutui nelle zone focolaio

Redazione
Coronavirus: pronto lo stop a bollette, tasse e mutui nelle zone focolaio

Coronavirus: pronto lo stop a bollette, tasse e mutui nelle zone focolaio. Emergenza Coronavirus in Italia: stop a bollette, tasse e mutui nelle zone focolaio. Sarebbe questa la proposta all’orizzonte del piano di governo per far fronte alla situazione in continua evoluzione al Nord, nelle cosiddette ‘aree rosse’ teatro dell’esplosione del contagio. L’esecutivo sarebbe quindi orientato a trattare la questione come le calamità naturali, con un nuovo decreto legge che dovrebbe mettere in atto le stesse misure di sostegno economico che scattano in caso di terremoti e alluvioni.

Coronavirus in Italia: le nuove misure del governo

Attualmente l’Italia è al terzo posto per numero di contagi da SARS-CoV-2 (il nuovo Coronavirus) nella classifica mondiale dei Paesi più colpiti dall’emergenza, dopo Cina e Sud Corea.

I dati in continuo aggiornamento, al 24 febbraio con 4 morti e 155 contagiati, hanno imposto al Governo Conte un approccio più fermo in materia di contenimento. Dopo il decreto legge con cui si vietano ingresso e uscita dalle aree focolaio del Nord, in Lombardia e Veneto, sarebbe in arrivo un nuovo provvedimento volto a sostenere economicamente le popolazioni interessate dall’emergenza.

Secondo Ansa, sarebbero pronte a scattare misure di sospensione ai pagamenti di tasse, bollette elettriche, cartelle e mutui (rate che sarebbero ‘congelate’ con un accordo con l’Abi), ma non solo: in arrivo ci sarebbe anche un più facile accesso al Fondo di garanzia delle Pmi.

Cassa integrazione e aiuto a partite Iva

Il nuovo decreto legge, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, sarebbe in arrivo “in tempi molto rapidi“, e sarebbero in corso le valutazioni per mettere a punto interventi mirati a tutela di imprese e lavoratori.

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, avrebbe già annunciato a sindacati e aziende l’avvio di un’estensione degli ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione in deroga per le imprese con meno di 6 dipendenti.

Questo varrebbe non solo per i residenti ma anche per coloro che, pur vivendo fuori dalle “zone rosse”, saranno costretti a casa a causa della chiusura delle aziende. All’orizzonte anche misure per autonomi e partite iva, ancora in via di definizione.

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