Corruzione: ai domiciliari funzionario Regione Siciliana

Redazione
Corruzione: ai domiciliari funzionario Regione Siciliana

Corruzione: ai domiciliari funzionario Regione Siciliana. La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di Marcello Asciutto, 58enne, funzionario della Regione Siciliana.

E’ accusato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha accertato che il pubblico ufficiale avrebbe incassato 30mila euro.

Cifra ottenuta in cambio di informazioni sullo stato di alcune pratiche amministrative, della predisposizione di provvedimenti autorizzativi e del rilascio di pareri favorevoli illegittimi.

I progetti, poi, che il funzionario avrebbe “spinto” erano relativi alla costruzione e all’esercizio degli impianti di biotemetano di Franconfonte (Sr) e Calatafimi – Segesta (TP), proposti dalla cordata imprenditoriale guidata da Francesco Paolo Arata.

Un faccendiere vicino alla Lega, già arrestato e processato, e Vito Nicastri, imprenditore condannato per aver finanziato la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Il passaggio di denaro sarebbe avvenuto tramite Giacomo Causarano.

L’uomo, dipendente dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi Di Pubblica Utilità della Regione Siciliana già indagato è gà processato.

La Dia di Palermo sta effettuando una serie di perquisizioni negli uffici dell’assessorato regionale all’Energia, nell’ufficio e nell’abitazione del funzionario arrestato. L’indagine è una tranche di quella che, due anni fa, ha coinvolto Nicastri, Arata e alcuni funzionari regionali.

Mafia: confisca beni a fratelli Loretta, vicini a clan

La Guardia di Finanza di Trapani e la Polizia hanno confiscato a Mazara del Vallo beni per 1 milione 800 mila euro ai fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta di 54 e 40 anni. Secondo l’accusa i Loretta erano vicini al defunto boss mafioso mazarese Vito Gondola.

Le indagini, poi, avevano appurato che i fratelli utilizzavano la sede dell’azienda di smaltimento amianto per incontri con affiliati alle famiglie mafiose trapanesi. La confisca ha riguardato 7 immobili (abitazioni e terreni agricoli), 26 veicoli anche da lavoro, 2 società con relativo compendio aziendale, tre conti correnti e rapporti bancari.

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