Covid-19: tra operatori Caritas 10 morti
Covid-19: tra operatori Caritas 10 morti. Caritas Italiana ha condotto un sondaggio tra le Caritas diocesane. Tra i dati emerge che “42 tra volontari e operatori sono risultati positivi al Covid19 in 22 Caritas diocesane. E in 9 Caritas si sono registrati 10 decessi”.
Le strutture della Caritas non hanno mai smesso di operare. Neanche nei giorni più duri dell’emergenza sanitaria anche se è cambiata la modalità di erogazione dei servizi per cercare di evitare i contagi.
La prima rilevazione nazionale di Caritas Italiana è stata condotta dal 9 al 24 aprile per verificare come sono cambiati i bisogni, le fragilità e le richieste intercettate nei Centri di ascolto e/o servizi Caritas.
Si conferma, come anticipato nei giorni scorsi, “il raddoppio delle persone che per la prima volta si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo di pre-emergenza”. Dal monitoraggio emerge poi che nel 59,4% delle Caritas sono aumentati i volontari giovani, under 34.
Scoperta a Napoli preghiera di gruppo
Gli agenti dell’ufficio Prevenzione generale della Questura di Napoli, durante il servizio di controllo del territorio, sono intervenuti in via Lavinaio. Poiché un era stata segnalata la presenza di un gruppo di persone riunite in preghiera all’interno di un terraneo.
I poliziotti, giunti sul posto, hanno trovato cinque bengalesi tra i 32 e i 58 anni, di cui uno irregolare sul territorio nazionale. E’ denunciato poiché inottemperante all’ordine di allontanamento dal territorio italiano emesso nei suoi confronti nel dicembre del 2016. Infine, tutti sono sanzionati per aver violato le norme finalizzate a contenere il contagio da Covid19.
L’ordinanza di Musumeci
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha stabilito con una propria ordinanza lo stop, alle zone rosse in Sicilia ovvero Agira e Troina nella provincia di Enna, Salemi in provincia di Trapani e Villafrati nel palermitano.
Le zone erano poste a “chiusura” per via della preoccupante crescita repentina di contagi e dei numerosi decessi avvenuti. Una misura adottata dai quattro sindaci per contenere il contagio da Coronavirus pur provocando disagi alle popolazioni.
Giorno quattro, quindi, si riapriranno le porte di questi quattro centri simbolo dell’epidemia sempre rispettando le di distanza interpersonali. Continuando l’uso delle mascherine e non dimenticando che ancora la battaglia non è vinta.
Via libera anche ad alcune prestazioni specialistiche extra murarie
Nell’ultima ordinanza del presidente della Regione si evince che: “È autorizzata per tutte le branche specialistiche lo svolgimento delle attività professionali extra murarie di cui ai codici ATECO 74 e 86 dell’allegato 3 al DPCM del 26 aprile 2020″.
“Sono, altresì, autorizzati i trattamenti di assistenza ambulatoriale e domiciliare e riabilitativo infermieristica. L’Assessorato regionale della Salute, con propria disposizione, tenuto conto dell’andamento dell’epidemia e delle misure di attuazione individuate previo 11 parere del Comitato Tecnico Scientifico – sta scritto -, provvede a dare attuazione ai commi che precedono”. Garantiti, quindi al momento, interventi, esami e visite urgenti e gravi.