Covid, altri 1.297 casi, 7 morti e crescono ricoveri terapia intensiva

Redazione
Covid, altri 1.297 casi, 7 morti e crescono ricoveri terapia intensiva

Sono stati 1.297 i nuovi contagi e 7 morti da ieri per Covid-19. E’ quanto riporta il bollettino del ministero della Salute, pubblicato sul sito della Protezione Civile.

Crescono i ricoveri in terapia intensiva, sono stati 133, 12 in più di ieri. Scendono però i tamponi che sono stati 76.856 tamponi nelle ultime 24 ore, 30.802 in meno di ieri. Dall’inizio dell’emergenza si contano 35.541 vittime e 277.634 casi totali.

Covid, in Lombardia 198 contagi e 3 morti

In Lombardia ci sono 198 nuovi positivi al Covid-19 su circa 12mila tamponi analizzati, con un rapporto pari all’1,63%. Secondo gli ultimi dati della Regione, sui 198 positivi, 25 lo sono debolmente e 6 a seguito di test sierologico.

Crescono i guariti e i dimessi, che in tutto sono 86; i morti nelle ultime 24 ore sono tre per un totale di 16.880 da inizio pandemia.

Rispetto a ieri ci sono tre persone in più in ospedale per il Covid-19, ma non in terapia intensiva, per un totale di 248 posti letto occupati. In rianimazione, invece, ci sono in tutto 25 pazienti gravi, due in più di ieri.

I nuovi casi per provincia in Lombardia come sempre registrano il primato di Milano: ci sono 86 casi di cui 51 in città.

Seguono Brescia, con 28 positivi al Covid-19, Monza (21) e Varese (11). Sotto i dieci nuovi positivi nelle ultime ore sono Bergamo (8), Como (3), Cremona (8), Lecco (3), Lodi (1), Mantova (7), Pavia (1), Sondrio (2).

Covid, “casi non meno gravi di quelli di marzo-aprile”

Ho taciuto pubblicamente sui media per un po’, adesso è ora di contrattaccare le stupidaggini di ogni genere e specie”.

Inizia così il post di Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, che su Facebook ha riproposto delle sue dichiarazioni.

“La curva epidemica si sta alzando e così anche il numero di persone ricoverate in terapia intensiva.

E i malati di Covid-19 che vengono ricoverati in questi reparti non sono meno gravi di quelli arrivati a marzo o aprile”, lancia l’allarme.

“Non ci convince quanto detto da alcuni che il virus sia diventato meno aggressivo”, aggiunge.

Secondo Vergallo, “la curva epidemica sta risalendo, così come i casi in terapia intensiva, che hanno un’età media più bassa.

Per fortuna siamo lontani dal livello di allarme rosso dei mesi di marzo e aprile, grazie al contenimento sociale”.

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