Covid: Coldiretti, in Puglia +40% poveri, 200mila in mense

Redazione
Covid: Coldiretti, in Puglia +40% poveri, 200mila in mense

Covid: Coldiretti, in Puglia +40% poveri, 200mila in mense. “Sono più di 200mila i poveri in Puglia che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari”.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti – informa una nota – su dati della Fondazione Divulga; diffusa in occasione della giornata della ‘Spesa sospesa del contadino’.

“In Puglia – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – è registrato il 40% di aumento delle richieste di aiuto di oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare.

La nuova ondata di contagi non limita solo la convivialità durante le feste di fine anno; ma ha anche peggiorato la situazione di quanti si trovano in uno stato di precarietà”.

“Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia – prosegue – si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni; che hanno bisogno di essere assistiti”.

Anziani over 65 e soli

A preoccupare – evidenzia Coldiretti – è anche la fascia di anziani over 65 soli in condizioni di povertà assoluta. Vedono aggravarsi la propria condizione di isolamento anche a causa delle misure contenute nell’ultimo Dpcm.

Limitati, infatti, gli spostamenti per Natale e Capodanno, e alla possibilità di passare le feste in compagnia. Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti regionale – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere.

Inoltre, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie.

Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

E ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.

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