Covid: medico dalla Sicilia torna al Nord, voglio fare bene

Redazione
Covid: medico dalla Sicilia torna al Nord, voglio fare bene

Covid: medico dalla Sicilia torna al Nord, voglio fare bene. Dopo i tre mesi in servizio nell’ospedale di Crema durante la prima ondata del Covid, dalla Sicilia è ripartito per la nuova emergenza, questa volta diretto a Bergamo.

“Assunto per un anno da libero professionista, per lavorare nei pronto soccorso di Seriate e Alzano Lombardo”.

E’ la storia di Giuseppe Anzelmo, medico specializzando palermitano di 27 anni. “A fine giugno me ne sono tornato a casa per preparare l’esame di specialità a settembre.

Ma serviva più tempo per studiare ed è andata male, quei quiz sono disgraziati – racconta all’Ansa Anzelmo, partito ieri in nave da Palermo.

In Sicilia c’è poco lavoro, ho aderito al bando di Bergamo e mi hanno chiamato una settimana fa, senza colloquio. Mi sono laureato per questo, per fare del bene alle persone”.

La famiglia ha opposto qualche resistenza, “ma mi incoraggia e sa che è il mio percorso”, dice Anzelmo, ammettendo che “un po’ di timore c’è, ma è una malattia che ho toccato con mano e ora mi sento più sicuro di quando sono partito la prima volta”.

Covid: 695 i nuovi positivi in Sicilia

Sono 695 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore.

Salgono così a 10555 gli attuali positivi con un incremento di 666. Di questi 696 sono i ricoverati: 6736 in regime ordinario e 90 in terapia intensiva, 9.183 si trovano in isolamento domiciliare.

Sono 11 i decessi di persone positive che portano il totale a 428. I guariti sono 18. I tamponi effettuati sono 7147.

Su fronte della distribuzione territoriale Catania è in testa al contagio per il secondo giorno consecutivo oggi con 227 casi seguita da Palermo con 194 nuovi positivi in più, a Ragusa sono 98, a Messina 52, a Caltanissetta 46, ad Agrigento 28; a Enna 21; Siracusa 15, Trapani 14.

Covid: Musumeci, governo pensi a ristoro attività chiuse

Il governo nazionale si è assunto la responsabilità di fare pesare le chiusure sul settore della ristorazione, della cultura e dello sport.

Le Regioni italiane, con un documento unanime, avevano chiesto di fare altro e di muoversi in direzione di scelte ragionate e sostenibili sotto il profilo dell’equilibrio tra diritto alla salute e diritto ad una vita quanto più ordinaria possibile, in un periodo del tutto straordinario”.

Lo dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, commentando il nuovo Dpcm.

“L’ordinanza da me adottata – che permane nella sua efficacia per tutte le misure più restrittive – prosegue – ha scelto come linea di intervento la riduzione della mobilità.

Tenuto conto della circostanza che il contagio è anzitutto arginato con la riduzione degli spostamenti e della circolazione dei cittadini.

Per questo appare difficile da sostenere la decisione di gravare su comparti nei quali il controllo delle misure è sempre più efficace, rispetto ad altri che, per loro natura, sono destinati ad ampie frequentazioni.

Tuttavia, poiché solo il governo centrale può assicurare il concreto ristoro per le attività destinate alla chiusura, senza alcuna polemica e con spirito costruttivo chiedo al presidente Conte di varare con la necessaria celerità le misure per la liquidità immediata e per garantire aiuti.

Va neutralizzata la tensione sociale. Ancora una volta faccio appello al buonsenso di tutti e alla necessità di stare uniti. Altrimenti sarà tutto più difficile”.

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