Covid: ottiene ristori non dovuti per calo fatturato, denuncia
Covid: ottiene ristori non dovuti per calo fatturato, denuncia. Aveva dichiarato di avere subito un’ingente perdita di fatturato, a seguito della crisi economica causata dall’emergenza Covid 19; percependo illecitamente un contributo di 60 mila 500 euro.
Un imprenditore è denunciato per indebita percezione di erogazioni in danno dell’Erario dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di Crotone; che ha anche richiesto il sequestro di beni per un valore equivalente alla somma incassata.
I finanzieri, nell’ambito delle attività finalizzate a contrastare i tentativi di speculazione sulle forme di ristoro previste per le imprese e per le persone in difficoltà a causa del Covid 19, hanno messo sotto controllo l’imprenditore.
Hanno analizzato i flussi finanziari e le movimentazioni bancarie di un’azienda crotonese accertando che il titolare; per ottenere i contributi previsti, aveva dichiarato falsamente di avere subito perdite di fatturato.
La ricostruzione del reale volume d’affari dell’azienda, infatti, ha consentito di appurare l’indebita percezione facendo emergere lo sperpero del contributo ottenuto per spese di carattere personale che nulla avevano a che fare con l’attività di impresa.
Denuncia ex “dipendenti” per estorsione e fa scoprire truffa
Denuncia ex dipendenti fittizi, poi arrestati nel 2018, che avevano tentato di estorcergli 8 mila euro perché privati dell’indennità di disoccupazione e, così, fa scoprire un raggiro ai danni dell’Inps.
I carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno notificato 19 avvisi di conclusione indagini ad altrettante persone con l’ipotesi di truffa aggravata a danni dell’Inps.
I militari, infatti, attraverso l’acquisizione e l’analisi della documentazione amministrativa di un’impresa intestata a un cittadino di Gizzeria; attualmente cessata e che operava nel settore dell’installazione di impianti elettrici; hanno rilevato anomalie.
Infatti, nel periodo di attività della ditta, hanno accertato anomale assunzioni e licenziamenti nei confronti di 18 lavoratori “subordinati” che, a seguito della perdita dell’impiego, hanno percepito l’indennità di disoccupazione.
Controlli incrociati
I controlli incrociati con i dati dell’Istituto previdenziale; che aveva rilevato irregolarità contributive interrompendo l’erogazione della “disoccupazione”; hanno fatto emergere il mancato versamento, nel tempo, sia degli stipendi che dei contributi previdenziali.
Facendo, così, emergere l’ipotesi di “assunzioni meramente documentali” tali da indurre l’Inps a versare somme per 90 mila euro circa.
Il titolare, in cambio, avrebbe ottenuto un compenso in denaro da parte dei dipendenti fittizi coinvolti.
Le indagini dei carabinieri hanno preso spunto, paradossalmente, proprio dalla denuncia del titolare della ditta nei confronti di tre “dipendenti” che, vistisi privati dell’indennità di disoccupazione sospesa dall’Inps, avevano minacciato il titolare della ditta chiedendogli 8 mila euro in contanti.