Covid Puglia: morti aumento ancora, 52. Contagi 1.567
Covid Puglia: morti aumento ancora, 52. Contagi 1.567. Oggi sono registrati 52 morti nel bollettino Covid della Puglia, battendo anche il record segnato ieri a 40 decessi.
E su 9.770 test per l’infezione da Covid-19 sono registrati 1.567 casi positivi: 537 in provincia di Bari, 407 in provincia di Foggia, 199 nella provincia Bat, 162 nel Brindisi no, 142 nel Tarantino, 109 nel Leccese, 7 residenti fuori regione, 4 casi di residenza non nota.
I decessi sono 21 in provincia di Foggia, 13 in provincia di Bari, 9 in provincia di Taranto; 4 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Brindisi, 2 nella provincia Bat.
Dall’inizio dell’emergenza sono effettuati 732.942 test e sono 11.823 i pazienti guariti. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 46.054 e i casi attualmente positivi sono 32.959.
Covid: imprese donne Bari resistono ma ‘superare gender gap’
Una maggior necessità di supporto economico e finanziario e una minore fiducia rispetto agli uomini su un rapido rientro alla produttività pre Covid.
E’ quanto emerge, informa una nota della Camera di commercio di Bari, dalle più recenti analisi realizzate nell’ambito del Rapporto nazionale Impresa in genere di Unioncamere, diffuso in vista della Giornata internazionale contro la violenza di genere, che ricorre domani 25 novembre.
Dopo anni in cui in ogni trimestre le imprese femminili segnavano crescite superiori alle imprese maschili – evidenzia la nota – tra aprile e settembre questa maggiore velocità a livello nazionale si è praticamente annullata.
“In terra di Bari le imprese femminili hanno tenuto – afferma Raffaella Altamura, presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari – nel 2018 erano 27.842, nel 2019 27.486, nel primo semestre del 2020 sono 27.508.
Abbiano dovuto subire la crisi, la contrazione dei consumi, ma anche barcamenarci nella complessa gestione dei tempi di vita, fra famiglia e lavoro.
L’occasione del 25 novembre
In occasione del 25 novembre dobbiamo ricordare che, attraverso l’indipendenza economica, a volte si riescono a superare ostacoli che in altri tempi sembravano insuperabili. Ricordiamo che in Camera di commercio c’è una panchina rossa, a perenne memoria di queste considerazioni”.
“Anche in quest’ottica – prosegue – le imprese femminili sono da sostenere e la proposta di legge per un Fondo per l’imprenditoria femminile è un tassello di questa strategia, che deve vedere investimenti nelle infrastrutture sociali, la riforma del congedo di paternità, la parità salariale.
L’accesso al credito per le donne che scelgono di fare impresa è difficile come dimostra l’indagine di Unioncamere, ma ancora più complicata è la persistenza di una visione ancora troppo maschile dell’attività imprenditoriale”.
“Almeno metà delle risorse rese disponibili dal Next Generation EU – conclude la Altamura – è vincolata al superamento del ‘gender gap’. Il mondo della scuola può fare molto in tal senso e il resto devono farlo le politiche governative”.