Covid Sicilia, stretta a Messina: il sindaco Cateno De Luca chiude le scuole

Redazione
Covid Sicilia, stretta a Messina: il sindaco Cateno De Luca chiude le scuole

Covid Sicilia, stretta a Messina: il sindaco Cateno De Luca chiude le scuole. L’ordinanza anti ‘babbiu’ (scherzo, ndr). Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha definito il provvedimento che entrerà in vigore oggi.

Il provvedimento prevede, tra le altre cose, la chiusura delle scuole sino al prossimo venerdì e lo stop alle attività economiche dalle 19, consentendo la consegna a domicilio sino alle 24.

“Non è un mestiere facile quello del sindaco – dice il primo cittadino – soprattutto quando devi prendere decisioni per sopperire alle omissioni e disfunzioni di altre istituzioni e che causeranno, comunque, malcontento in una parte della comunità”.

“Ho cercato un punto di equilibrio mettendo in primo piano la tutela della salute – precisa De Luca -. Comprendo i disagi e stiamo cercando di alleviare le conseguenze di certe inderogabili decisioni”.

L’ordinanza consente le attività scolastiche in presenza agli studenti speciali e prevede anche il divieto di stazionamento nelle piazze e nelle strade a qualunque ora.

Covid Sicilia, da oggi 5 nuove zone rosse

Diventano dieci le ‘zone rosse’ in Sicilia. Da oggi fino a giovedì 3 dicembre, a Bronte (nel Catanese), Cesarò e San Teodoro (in provincia di Messina), Misilmeri (nel Palermitano) e Vittoria (in provincia di Ragusa), la scadenza è prorogata.

A queste zone si aggiungono: Acate e Comiso (sempre nel Ragusano), Camastra (in provincia di Agrigento), Ciminna (in provincia di Palermo) e Maniace (in provincia di Catania).

Lo ha deciso il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sentiti i sindaci dei Comuni interessati e viste le relazioni dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, che segnalano un aumento dei contagi.

In tutte le zone si applicheranno le prescrizioni nazionali con la chiusura domenicale delle attività commerciali al dettaglio; a eccezione di quelle di generi alimentari e dei beni di prima necessità.

“Ci aspettiamo – auspica Musumeci – che le misure adottate siano sempre oggetto di controllo. Se è stabilito dal Dpcm che i presidenti di Regione possano adottare disposizioni più restrittive, infatti, si impone che le verifiche siano esperite dalle prefetture.

Altrimenti anche la speranza di limitare il contagio cade nel vuoto, esasperando, così, inutilmente le popolazioni alle quali sono stati chiesti degli enormi sacrifici”.

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