Cristiano Ronaldo nella bufera, il gesto che sta facendo discutere

Redazione
Cristiano Ronaldo nella bufera, il gesto che sta facendo discutere

Cristiano Ronaldo nella bufera, il gesto che sta facendo discutere. Cristiano Ronaldo come Lionel Messi, nel bene e nel male.

E così l’ultimo turno di Champions League che ha visto trionfare i due club dove militano i due fenomeni, Juventus e Barcellona.

Ha regalato comunque modo per far discutere ancora una volta e mettere a confronto a distanza i due campioni. Non per giocate sopraffine, gesti atletici o l’ennesimo record.

Cr7 e la Pulga sono ‘vittime’ di alcuni tifosi che ne hanno sottolineato l’indolenza vista in campo. Che non è di certo piaciuta a nessuno.

Tanto che lo stesso Andrea Pirlo in conferenza stampa post poker al Ferencvaros ha punzecchiato il portoghese. Se non per quel tipo di atteggiamento quanto per un eccesso di ‘egoismo’ sotto porta.

Chiariamo che non c’è un ‘caso’ Ronaldo in seno alla Juventus, anche se questo comportamento in campo non ha certo soddisfatto i propri tifosi.

Al di là del largo successo ottenuto contro gli ungheresi che ha confermato la qualità della crescita della squadra.

E anche il parallelo con Lionel Messi può essere considerato un puro divertimento dialettico di chi cerca di accomunare i due fuoriclasse sempre e comunque.

Le critiche non sono mancate

Messi è ripreso per non aver aiutato la squadra nelle ultime fasi di partita senza inseguire gli avversari o darsi da fare per aiutare i compagni.

Così come Cr7 è pizzicato in almeno due occasioni, con tanto di fermo immagini, a fare lo stesso, lasciando che fossero i propri compagni a darsi da fare a correre e fare pressing.

Tanto che sui social, Cristiano è scherzosamente eletto “The King Of Pressing”.

Ma si dimentica che le immagini si riferiscono a dei momenti in cui il risultato era 4-0 per i bianconeri, che avevano il pieno controllo del match.

C’è chi ha anche provato a ‘scagionare’ Ronaldo adducendo una mancanza di condizione ottimale dopo le due settimane di stop imposte dal contagio per coronavirus.

Sottolineando come l’atteggiamento rinunciatario si fosse evidenziato solo nei minuti finali della partita a risultato acquisito.

Certo è che Cr7 da quando è alla Juventus non si è mai distinto per dedicarsi al lavoro di squadra come nei suoi anni migliori al Real.

Ma non è un problema né un caso

Anche Cr7 si deve amministrare, ha 35 anni compiuti e tutti (dirigenza, compagni e tecnico) sanno che è preferibile una gestione virtuosa a una costante dispersione di forze.

E i numeri (4 presenze e 5 reti stagionali, 70 gol totali su 93 presenze in bianconero) danno ragione ancora una volta al portoghese. Fonte Fanpage

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