Crotone, abusi su nipoti minorenni: arrestato lo zio

Redazione
Crotone, abusi su nipoti minorenni: arrestato lo zio

Crotone, abusi su nipoti minorenni: arrestato lo zio. La polizia ha arrestato un 40enne originario di Crotone accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti delle nipoti.

Due sorelle, all’epoca dei fatti minorenni, avrebbero subito gli abusi dello zio acquisito dall’età di 9 anni fino al compimento dei 16 anni.

La Squadra Mobile è risalita al presunto colpevole raccogliendo la denuncia di una delle due sorelle, ma anche attraverso altre testimonianze.

E una serie di riscontri a quanto riferito dalla ragazza, che ha raccontato agli agenti delle violenze di cui è vittima lei; ma anche la sorella minore.

A sua volta, quest’ultima ha confermato alla polizia i fatti così come raccontanti dalla sorella.

Da qui la richiesta del pm, accolta dal giudice, di arrestare il 40enne, che ora si trova recluso nel carcere di Crotone.

Fatture false per spese mediche, 3 arresti e 208 indagati

Tre persone sono state arrestate stamattina dalla guardia di finanza nell’operazione “Ti Rimborso” che ha svelato un giro di fatture false per spese mediche mai effettuate.

Fatture che ammontavano a circa 10 milioni di euro e che poi erano utilizzate dai contribuenti per ottenere il rimborso d’imposta.

Su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il gip ha disposto gli arresti domiciliari per il consulente del lavoro Eduardo Amaretti, per il titolare del “Caf-Unsic” Cosimo Maria Vittorio Spanò e per Massimiliano Morello, dipendente di una società che opera all’interno dello stabilimento Hitachi di Reggio Calabria.

Quest’ultimo aveva il ruolo di procacciatore di clienti

Ad Amaretti, Spanò e Morello, il procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Gerardo Dominijanni e il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo contestano i reati di associazione a delinquere, emissione di fatture mediche inesistenti, dichiarazioni fiscali fraudolente e truffa ai danni dello Stato.

Il gip ha disposto, inoltre, il sequestro di 24 beni immobili e 8 veicoli per un totale di 170 mila euro. Altri 700mila euro sono sequestrati dai conti correnti dei loro clienti.

Gli indagati sono complessivamente 208 e, stando alle indagini condotte dal maggiore Giovanni Andriani e dal capitano Flavia ‘Ndriollari, della Compagnia di Reggio Calabria della Guardia di finanza, hanno indebitamente ricevuto circa 2 milioni di euro di rimborsi in meno di 10 anni.

Il 30% dei rimborsi, stando alle indagini, era la commissione che doveva essere pagata al titolare del Caf-Unsic Cosimo Spanò; al consulente del lavoro Eduardo Amaretti e al procacciatore Massimiliano Spanò.

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