Daniele Favaro Padova trovato morto nel salone di parrucchiere
Daniele Favaro Padova trovato morto nel salone di parrucchiere. Dramma a Padova: addio a Daniele Favaro, aveva 37 anni ed era il titolare del salone Bonitahairstyle.
È stato trovato morto sabato mattina, 28 gennaio, all’interno della sua attività a Padova. Una perdita inspiegabile per la moglie Martina e i dipendenti, Daniele Favaro stava bene e non aveva dato segni di malessere.
Daniele Favaro trovato morto a 37 anni
Aveva due bambini e un grande sogno: aprire un salone di parrucchiere. E dopo anni di sacrifici ci era riuscito, coronando la sua aspirazione, creando un ambiente allegro e creativo in via Forcellini.
Ora la serranda è abbassata, “Chiuso per lutto” si legge sulla nuda saracinesca. Non è ancora stata resa nota la data delle esequie. Nel frattempo la pagina Facebook della moglie di Daniele Favaro si è riempita di messaggi di cordoglio.
Alimenti e bevande privi di tracciabilità e informazioni in italiano ritirati dal mercato
Patate in polvere, barrette di cioccolata, infusi, prodotti etnici asiatici. Il tutto senza alcuna indicazione dell’importatore, degli ingredienti e delle relative scadenze degli alimenti e delle bevande. Stiamo parlando di 1,4 quintali di cibo e 600 litri di bevande analcoliche.
E’ questo lo scenario che si sono trovati di fronte i Baschi Verdi della Guardia di Finanza sotto la supervisione del maggiore Nicola Gazzilli durante un sopralluogo avvenuto sabato 28 gennaio in uno stand del Centro Ingrosso Cina di Padova.
I provvedimenti
Dopo una approfondita analisi di rischio i militari hanno convenuto che tale merce esposta alla vendita fosse irregolare anche alla luce del fatto che mancavano avvertenze in lingua italiana.
Il titolare dell’attività, una donna di 34 anni anni cinese residente a Padova è stata segnalata all’ufficio territoriale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari.
Questo passaggio sarà propedeutico ad una sanzione amministrativa che potrà arrivare fino a mille euro. I prodotti rinvenuti sugli scaffali non a norma con le regole nazionali sono stati ritirati dal mercato e messi a disposizione delle autorità che adesso dovranno elevare la sanzione.
L’attività di servizio s’inquadra nel più ampio contesto della tutela del mercato dei beni e servizi, al fine di salvaguardarne il corretto funzionamento, a garanzia dei consumatori e della libera concorrenza.