De Luca, il Tar conferma l’ordinanza: vietato sport all’aperto
De Luca, il Tar conferma l’ordinanza: vietato sport all’aperto. Coronavirus, l’ordinanza della Regione Campania è legittima. Lo dice il Tar Campania che non blocca la disposizione con la quale Vincenzo De Luca aveva fissato l’obbligo di rimanere in casa per tutti a meno di giustificati motivi di salute o necessità, quindi escludendo lo sport in strada. Seguici su Facebook Notizie in tempo reale
Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha dato ragione a Vincenzo De Luca e all’ordinanza della Regione Campania che vieta anche lo sport all’aperto per i rischi da contagio Coronavirus. Niente jogging, né marcia, ne ‘corsetta amatoriale’, dunque, almeno fino a quando non sarà ritirata l’ordinanza e quindi sancito che non ci sono rischi da contagio Covid-19. Oggi con un decreto monocratico è stata respinta l’istanza cautelare di sospensione dell’ordinanza 15 del 13 marzo e del successivo chiarimento numero 6 del 14 marzo. I motivi sono “il rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio regionale” va “accordata prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica nella valutazione dei contrapposti interessi” vista la situazione emergenziale”.
Vincenzo De Luca aveva disposto “l’obbligo di rimanere nelle proprie abitazioni” per i cittadini campani consentendo solo spostamenti temporanei e individuali per esigenze lavorative o per motivi di salute o necessità come fare la spesa; l’Ente di Palazzo Santa Lucia aveva poi chiarito successivo che “l’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico non è compatibile con il contenuto dell’ordinanza” e quindi non consentita.
Il Tar Campania ha anche rilevato come “l’ordinanza 15/2020 richiama plurime disposizioni legislative che fondano la base legale del potere di adozione di misure correlate a situazioni regionalmente localizzate, il che esclude ogni possibile contrasto di dette misure con quelle predisposte per l’intero territorio nazionale” Fissata anche la collegiale della vicenda: la camera di consiglio è fissata il 21 aprile 2020. Ovviamente Coronavirus permettendo.