De Luca: “Se oggi viviamo il Natale, a gennaio 10mila morti”

Redazione
De Luca: “Se oggi viviamo il Natale, a gennaio 10mila morti”

De Luca: “Se oggi viviamo il Natale, a gennaio 10mila morti”. “Dobbiamo parlare con i nostri concittadini un linguaggio di verità. Per tutti noi non vivere il Natale come sempre è una grande sofferenza.

Ma se vogliamo godere il calore di Natale quest’anno apriremo le porte delle terapie intensive a metà gennaio e le porte dei cimiteri per altri 10mila decessi per Covid”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Che tempo che fa su Rai 3.

“Parliamo con grande brutale chiarezza, altrimenti non ci capiamo. Se non abbiamo rigore in queste due settimane decisive, avremo una terza ondata ancora più virulenta di quella che abbiamo conosciuto, per due ragioni.

Perché apriamo le scuole e perché a fine dicembre inizio gennaio avremo il picco dell’influenza stagionale. Se ci troviamo con il picco dell’influenza, le scuole aperte e il contagio che riprende noi avremo una situazione davvero estremamente pesante” conclude De Luca.

Spostamenti a Natale, De Luca: “In Campania stop tra comuni”

“Noi manterremo una linea di rigore. Non apriremo agli spostamenti tra i piccoli comuni a Natale, no alla possibilità di andare nelle seconde case. Ho sempre detto che in Campania dobbiamo avere più rigore”.

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, non ha intenzione di seguire un’eventuale linea più soft per quanto riguarda gli spostamenti a Natale. Si discute la possibilità, a livello nazionale, di modificare i provvedimenti che vietano gli spostamenti il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio.

“Metto in preventivo che un 20% di irresponsabili farà il cenone di Natale con 30 persone, faranno veglioni a Capodanno nelle case e nei locali privati. La situazione sarà complicata, a maggior ragione bisogna evitare decisioni di rilassamento.

Se il governo riapre anche la mobilità tra i piccoli comuni, a Palazzo Chigi bisogna aprire una sezione di psicologia psichiatrica”, dice De Luca a Che tempo che fa.

“Alle spalle abbiamo scelte del governo a macchia di leopardo che io non ho condiviso. Il risultato finale è stato l’estensione del contagio a tutta Italia. Scopriamo regioni del Nord in zona gialla con una situazione drammatica in relazione alle terapie intensive e al quadro di contagiosità. Vuol dire che l’algoritmo che ha guidato le scelte ha fallito”, aggiunge.

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