Denuncia gli abusi: condannati il nonno e la preside per omissione

Redazione
Denuncia gli abusi: condannati il nonno e la preside per omissione

Denuncia gli abusi: condannati il nonno e la preside per omissione. Ai tempi delle molestie sessuali aveva circa 7 anni e non capiva cosa accadesse con il nonno quando guardavano la tv e la nonna era andata a dormire.

O quando lui maliziosamente le chiedeva di accompagnarla nel capanno degli attrezzi. L’uomo della veneranda età di 88 anni è stato condannato a sette anni di carcere per le ripetute violenze sulla nipotina.

Questa storia arriva dal Torinese dove l’allora bambina, molto affezionata alla nonna che nel frattempo aveva lasciato l’88enne, aveva taciuto per non darle un dispiacere. Aveva capito che qualcosa non andava; ma non aveva piena contezza di cosa le fosse accaduto.

Il libro “13” di Jay Asher

Soltanto alle scuole medie aveva iniziato a capire grazie a un corso di educazione sessuale che aveva subito molestie. Soprattutto, ad aiutarla è stato il libro “13” di Jay Asher, dal quale è stata tratta la serie Netflix 13 Reasons Why.

La storia di Anna Baker, suicida dopo uno stupro a una festa di compagni di scuola, l’ha aiutata a capire che quello che le era successo era un trauma che avrebbe dovuto elaborare per tutta la vita.

Così aveva deciso di denunciare e da allora è iniziato un lungo processo, che aveva portato la pm Fabiola D’Errico a chiedere per l’uomo una pena di 8 anni compensando le aggravanti con attenuanti riconosciute per l’età avanzata.

Condannata anche la preside dell’istituto scolastico, accusata di omissione di atti d’ufficio poiché al corrente degli abusi subiti. Aveva ascoltato la confessione e per un anno aveva tenuto nel cassetto il biglietto con il nome dello stupratore prima di portarlo alle forze dell’ordine.

La donna è condannata a pagare una somma simbolica di 250 euro che però servirebbe a dimostrare il ruolo degli adulti in questa vicenda. La ragazzina e i genitori hanno ottenuto 60mila euro di provvisionale.

La difesa aveva sottolineato la “fervida immaginazione della ragazzina”, avvalorata secondo la tesi anche dagli “atti autolesionistici”. I giudici però hanno creduto al racconto della ragazza, che anche a distanza di anni è risultata credibile.

La prima denuncia

Aveva appena letto “Tredici”, il romanzo poi divenuto una serie Tv e ha trovato il coraggio di raccontare a un’insegnante gli abusi sessuali subiti dal nonno fin dalla tenera età. La professoressa aveva raccontato tutto alla preside dell’istituto, ma questa non aveva mai sporto denuncia.

La donna ha dovuto rispondere del reato di omessa denuncia. Gli abusi sono iniziati quando la bimba aveva solo 7 anni fino alla seconda media, quando la vittima aveva iniziato a capire cosa le fosse successo.

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