Derubata mentre è in casa: furto nella villa di Camila Giorgi, ingente bottino

Redazione
Derubata mentre è in casa: furto nella villa di Camila Giorgi, ingente bottino

Derubata mentre è in casa: furto nella villa di Camila Giorgi, ingente bottino. Terribile esperienza per Camila Giorgi, la tennista azzurra reduce dalle fatiche del Roland Garros. Alcuni ladri si sono introdotti la scorsa notte nella villa della famiglia della giocatrice, in provincia di Firenze.

Un colpo da manuale e perfettamente riuscito per i malviventi che hanno portato via un bottino ingente e corposo. La Giorgi e i suoi familiari erano all’interno dell’abitazione, ma non si sono accorti di nulla.

Furto la notte scorsa nella villa di famiglia di Camila Giorgi a Calenzano (Firenze). Nell’abitazione erano presenti sia l’atleta azzurra, che il fratello e i genitori. Tutti dormivano e così nessuno si è accorto di quello che stava succedendo.

La ricostruzione dei carabinieri

Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, che sono alle prese con le indagini, i ladri sarebbero entrati nella villa da una finestra del primo piano. Dopo aver frugato nelle stanze, hanno portato via due orologi Rolex e un anello di brillanti.

Un bottino del valore complessivo di circa 80mila euro. Pare che la villa fosse sprovvista di importanti sistemi di allarme e di videosorveglianza. Quindi i malviventi avrebbero agito in tutta tranquillità.

Una vicenda che Camila dovrà cercare di dimenticare in fretta, per cercare di concentrarsi nuovamente sulla stagione agonistica. Alle porte infatti ci sono i tornei sull’erba e la marcia d’avvicinamento a Wimbledon.

Qui, una tennista con i suoi colpi punterà ad andare il più avanti possibile. Nel 2021, la Giorgi che occupa attualmente la posizione numero 80 della classifica Wta ha sfoderato risultati altalenanti, senza riuscire ad arrivare in fondo a nessun torneo.

Recentemente la classe 1991, che in carriera ha vinto due tornei (con best ranking 26), è eliminata al primo turno a Roma, e agli ottavi a Parma. Al Roland Garros, invece, è uscita al secondo turno.

Caporalato e turni di 14 ore al giorno, arresti a Firenze

Caporalato, bancarotta fraudolenta e frode fiscale i reati contestati in un’inchiesta di procura e guardia di finanza di Firenze che ha portato a eseguire quattro misure cautelari e sequestri di beni per mezzo milione di euro.

L’operazione, denominata Panamera, trae impulso da un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di quattro soggetti, emessa dal gip e relativa a un contesto in cui sono rilevate accuse di sfruttamento illecito dei lavoratori, bancarotta fraudolenta, frode fiscale, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

I lavoratori stranieri, tra cui cinesi, pakistani e bengalesi, erano trasportati in capannoni a Campi Bisenzio (Firenze) e tenuti a lavorare su turni di 14 ore al giorno, con una retribuzione media di poco superiore ai 3 euro l’ora, senza riposo, e consumando sul posto pasti di fortuna preparati con cucine alimentate da bombole a gas.

Coppia di cinesi

La procura di Firenze e la GdF lo hanno scoperto con indagini su una coppia di imprenditori cinesi nella lavorazione del pellame e nella produzione di borse, finiti agli arresti in carcere e nei cui confronti è disposto un sequestro per equivalente di beni per 522.883.

Sottoposti a divieto di dimora altri due cinesi, familiari degli arrestati. I due imprenditori affidavano le lavorazioni a ditte di breve durata operativa e a loro riconducibili, le cui ‘casse’ erano di volta in volta svuotate per non pagare i debiti con l’Erario (imposte), e sostituite da altre operanti negli stessi luoghi con stessi macchinari e forza lavoro.

Sempre in base agli accertamenti, la società di capitali e le ditte individuali seguitesi nel tempo, tra il 2013 e il 2019 avrebbero maturato circa 589.000 euro di debiti erariali iscritti ed evaso imposte per 522.883 euro.

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