Detenuto 24enne si toglie la vita in carcere

Ha utilizzato una bombola da campeggio inalandone il gas. E' successo nel carcere di Frosinone

Redazione
Detenuto 24enne si toglie la vita in carcere
repertorio

Detenuto 24enne si toglie la vita in carcere. Ha utilizzato una bombola da campeggio inalandone il gas. E’ successo nel carcere di Frosinone.

Una tragica vicenda si è consumata nel carcere di Frosinone, dove un giovane di ventiquattro anni si è tolto la vita suicidandosi.

L’evento tragico, che purtroppo si aggiunge alla lista dei suicidi in carcere, si è verificato ieri, giovedì 27 giugno. Secondo quanto riferito dal garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, il ragazzo è deceduto “a causa dell’inalazione del gas proveniente da una bomboletta da campeggio che aveva con sé in cella.

Non sapremo mai se si è trattato di un suicidio deliberato o di una tragica fatalità dovuta all’abuso di questo gas. Tuttavia, in ogni caso, si tratta di un suicidio commesso da un giovane di soli 24 anni“.

In attesa di giudizio

Il giovane era una persona in attesa di giudizio e pertanto era sottoposto a una misura cautelare, ma era noto che soffriva di problemi di salute mentale.

In precedenza, era stato ricoverato in ospedale e aveva ricevuto un trattamento sanitario obbligatorio. “Da settimane il governo fa l’eco di un decreto inesistente e, se mai verrà annunciato, sarà solo un futile cambiamento – afferma Anastasia.

“C’è bisogno urgente di una misura deflattiva che riduca il numero di detenuti ai soli autori dei crimini più gravi, in un numero appropriato non solo per gli spazi carcerari ma anche per il personale in servizio che, se va bene, potrebbe gestire 40-45mila detenuti, non i 61mila attuali.

Tutti coloro che lavorano in questo campo, dai magistrati di sorveglianza al personale penitenziario, incluso la polizia, dai garanti agli avvocati, sanno che solo un provvedimento di amnistia e indulto, applicato ai reati puniti fino a una pena residua inferiore ai due anni, potrebbe ripristinare rapidamente condizioni di vita e di lavoro dignitose all’interno delle carceri. Se continuiamo su questa strada, l’estate sarà caratterizzata da lacrime e sofferenza.”

La Regione Lazio ha dato il via a nuove iniziative per il reinserimento sociale dei detenuti e la tutela del diritto all’istruzione. Luisa Regimenti, assessora al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia Locale, agli Enti Locali e all’Università della Regione Lazio, ha annunciato la prossima pubblicazione di bandi per queste importanti cause.

L’obiettivo è promuovere una collaborazione interistituzionale tra il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, il garante delle persone private della libertà personale, le Asl e le associazioni che operano negli istituti penitenziari.

Un piano regionale per la prevenzione dei suicidi nelle carceri prenderà forma, coinvolgendo tutte le figure coinvolte nello sforzo collettivo. Regimenti, in seguito all’ultimo tragico evento avvenuto in un istituto penitenziario, ha dichiarato che ogni suicidio rappresenta una sconfitta per lo Stato e per coloro che credono nel valore rieducativo della pena.

Siamo convinti che ogni detenuto meriti una possibilità di ricominciare una nuova vita dopo il carcere.

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