Dichiara di essere laureato, ma non lo era. Dovrà restituire 63mila euro di stipendi
L'uomo aveva insegnato, senza titolo, per anni in vari istituti di Monza e anche di Como. La condanna della Corte dei Conti della Lombardia non si è fatta attendere
Dichiara di essere laureato, ma non lo era. Dovrà restituire 63mila euro di stipendi. L’uomo aveva insegnato, senza titolo, per anni in vari istituti di Monza e anche di Como. La condanna della Corte dei Conti della Lombardia non si è fatta attendere.
Un uomo di 39 anni è stato condannato dalla Corte dei Conti della Lombardia a restituire oltre 63.000 euro al Ministero dell’Istruzione e del Merito, somma corrispondente agli stipendi percepiti indebitamente tra il 2021 e il 2024.
L’uomo aveva insegnato in diverse scuole superiori della provincia di Monza e Brianza, oltre che in un istituto comasco, dichiarando falsamente di possedere titoli accademici mai conseguiti.
Sosteneva di possedere una laurea magistrale in Ingegneria gestionale della logistica e della produzione e di essere iscritto a un corso di laurea in Ingegneria delle automazioni presso un’università telematica.
Agito “per necessità”
Già destinatario di un decreto penale per falso ideologico, il 39enne ha ammesso di aver agito “per necessità“, negando l’intenzione di truffare. Come riportato nella sentenza della Corte dei Conti, l‘uomo aveva cominciato a lavorare come supplente di Matematica e Fisica al liceo scientifico Marie Curie di Meda e all’istituto Castiglioni di Limbiate tra settembre e dicembre del 2021.
Durante l‘assunzione, aveva presentato una dichiarazione sostitutiva in cui attestava il possesso del titolo di laurea. Inoltre, dichiarava di essersi laureato con il massimo dei voti presso l‘università Federico II di Napoli nel 2008, con una specializzazione conseguita nel 2011.
Tale falsa attestazione gli aveva permesso di proseguire l‘insegnamento fino al 31 agosto 2022 come docente di Scienze e tecnologie informatiche, sempre a Meda. Nel maggio dello stesso anno aveva poi avanzato richiesta per entrare nelle graduatorie delle supplenze relative agli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024.
Continuò così a insegnare in un altro istituto fino a gennaio 2023, quando fu costretto a dimettersi in seguito alla scoperta, da parte dell’amministrazione scolastica brianzola, della mancanza del titolo di laurea.
Escluso ufficialmente dalle graduatorie
A marzo dello stesso anno fu escluso ufficialmente dalle graduatorie dal Provveditorato regionale dopo una segnalazione del dirigente scolastico.
Nonostante questo episodio, il 39enne ottenne successivamente un incarico dal 13 settembre 2023 al 30 giugno 2024 presso una scuola di Cantù, in provincia di Como, e successivamente in un istituto tecnico di Monza, affermando stavolta di essere iscritto all’università telematica eCampus. Anche quest’ultima dichiarazione risultò falsa.
Dopo la condanna per falso ideologico, è arrivata la decisione della Corte dei Conti, che lo obbliga ora a restituire integralmente i compensi ricevuti indebitamente, pari a 63.233,45 euro.