Diecimila conigli invadono l’autostrada A14

Redazione
Diecimila conigli invadono l’autostrada A14

Diecimila conigli invadono l’autostrada A14. Oltre 10mila conigli hanno invaso una carreggiata dell’autostrada A14 in seguito ad un incidente che ha visto coinvolto un tir che trasportava gli animali vivi.

È questa la scena che si sono ritrovati davanti gli agenti della polizia stradale e dei vigili del fuoco inviati dal centro operativo di Pescara ieri sera, intorno alle 19, sul tratto autostradale nel territorio di Atri, in provincia di Teramo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il rimorchio dell’autoarticolato, proveniente da Foggia e diretto a Cesena, adibito al trasporto di conigli da allevamento e con circa 10mila conigli a bordo, si è sganciato dalla motrice.

Lo scontro

Le cause sono ancora in via di aggiornamento, il rimorchio si è parzialmente rovesciato sulla carreggiata. Nel frattempo, una vettura, una Ford Fiesta, che sopraggiungeva si è scontrata con il rimorchio ed è immediatamente travolta da un articolato che trasporta materiale ferroso da riciclare.

L’uomo alla guida dell’auto ha riportato traumi apparentemente non gravi ed è trasportato con un’ambulanza in ospedale per le cure necessarie. Sul posto sono giunte quattro pattuglie della Stradale per chiudere l’autostrada e disporre l’uscita obbligatoria a Pineto, dalle 19.40.

Gravi ripercussioni sulla circolazione, con oltre due chilometri di traffico. Due veterinari della Asl si sono precipitati sul luogo dell’incidente, a loro è andato il compito di recuperare insieme ai vigili del fuoco e ricoverare gli animali trasportati.

I conigli vagavano correndo sull’autostrada, dopo essere usciti dalle gabbie danneggiate a causa della violenza dell’impatto. Le cause di quanto successo sono in corso di approfondimento da parte della Polizia Autostradale intervenuta sul posto.

Covid: Ancona, ridotta età pazienti e quadri clinici peggiori

“Riduzione dell’età media dei pazienti Covid al Pronto soccorso di Ancona, ora di circa “55-60 anni” e con “quadri clinici e respiratori decisamente peggiori”. A fare il parallelo tra la prima ondata pandemica e la terza sono il primario del Pronto soccorso e Obi di Ancona, Susanna Contucci, e il direttore del Dipartimento d’emergenza,  Aldo Salvi, a margine della presentazione nuova Tac per pazienti Covid davanti al Pronto soccorso di Ancona al fine di ‘separare’ i percorsi.

I pazienti Covid che arrivano al pronto soccorso hanno un’età media più bassa, “intorno a 55.60 anni”, riferisce Salvi considerando che “molti altri vengono assistiti a domicilio dalle Usca, e assistiamo a criticità che persistono più a lungo, anche due, tre o quattro giorni di più rispetto al marzo 2020”.

Nell’ultimo periodo tra i vari degenti c’è stata una 25enne ma, precisa Salvi, “probabilmente ci sono pazienti anche più giovani: vediamo spesso soggetti sani privi delle patologie che si ritengono responsabili o favorenti l’infezione”.

Nei giorni scorsi è aumentata la pressione su ospedali e pronto soccorso marchigiani per l’impennata di ricoveri Covid; e si è assistito a lunghe file al Pronto soccorso di Ancona (ora 20 assistiti) di ambulanze che attendevano; anche fino a 14 ore, di ‘scaricare’ pazienti.

“Non avevamo ulteriore disponibilità di erogatori di ossigeno al Pronto soccorso – spiega il dott. Salvi – quindi i pazienti che avevano bisogno di ossigeno Covid non avremmo avuto modo di assisterli nella nostra area; siamo stati costretti ad assumere questa decisione”.

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