Diffondono video intimi di una 40enne: tra gli indagati un ex calciatore

Redazione
Diffondono video intimi di una 40enne: tra gli indagati un ex calciatore

Diffondono video intimi di una 40enne: tra gli indagati un ex calciatore. Un ex calciatore, la figlia di un noto allenatore, un personal trainer e un buttafuori. Sono solo alcuni dei dieci indagati accusati dalla procura di Brescia del reato di revenge porn.

La vittima della “vendetta” è una dottoressa bresciana di 40 anni; lo scorso febbraio, ha perso il lavoro a seguito della diffusione – senza il suo consenso – di suoi personali video intimi.

Oltre ai video, diffusi anche dati sensibili e personali

Secondo le indagini, i filmati sarebbero stati diffusi dall’ex compagno dopo la fine della relazione con la 40enne. In pochi giorni erano rimbalzati su Whatsapp, tra cui in una chat della forze dell’ordine, finendo in diversi siti porno.

Da quel giorno la vita della donna, mamma di due figli, è diventata praticamente impossibile: oltre alla perdita del lavoro, si è ritrovata diversi sconosciuti sotto casa. A quanto pare infatti erano diffusi anche i suoi dati sensibili e personali come l’indirizzo della sua abitazione e il suo nome e cognome.

L’ex compagno rischia fino a sei anni di carcere

In questi giorni la Procura di Brescia ha notificato la chiusura delle indagini sul caso nei confronti di dieci soggetti. Tra loro ci sarebbero, secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Giornale di Brescia” anche un ex giocatore del Brescia Calcio, la figlia di un noto allenatore, un agente della polizia locale, un personal trainer e un buttafuori oltre che l’ex compagno.

Proprio lui, considerato il principale responsabile, rischierebbe il massimo della pena: la legge sul revenge porn prevede infatti una condanna da uno a sei anni di carcere e una multa fino a 14mila euro.

Migranti: immigrazione illecita; 16 persone ai domiciliari

Prezzo di partenza per un permesso di soggiorno in Italia di nove mesi, cinquemila euro: ma si poteva scendere fino a 1.500, “in base al numero di richieste o di rapporto personale o di parentela”.

E’ il prezzario stabilito dalla “filiera” specializzata nel far entrare e soggiornare immigrati in Italia, sgominata oggi dalla Polizia, con 16 persone finite agli arresti domiciliari e 56 indagati nel Potentino e nelle province di Milano, Firenze, Foggia e La Spezia.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, sono cominciate nel 2018, dopo una segnalazione del Servizio centrale operativo della Polizia. La “filiera criminale” operava da tempo per regolarizzare la posizione di cittadini stranieri in Italia.

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