Dior sceglie Alberobello per promuovere la sua collezione

Redazione
Dior sceglie Alberobello per promuovere la sua collezione

Dior sceglie Alberobello per promuovere la sua collezione. Christian Dior pare proprio innamorato dell’Italia e della Puglia! La famosissima casa di moda francese ha scelto i trulli di Alberobello, in provincia di Bari, per pubblicizzare le sue idee regalo per il Natale.

La campagna di Dior

Questa campagna rientra nella Dior Cruise 2021, ideata dalla stilista salentina Maria Grazia Chiuri. Lo scorso luglio aveva già presentato a Lecce la collezione Dior.

I vip in Puglia

In questi ultimi anni la Puglia sta vivendo un boom del turismo. Sicuramente grazie alla bellezza dei suoi ulivi secolari, il mare cristallino e l’ottima e sana cucina. Molti sono i vip che ultimamente hanno deciso di passare qui le proprie vacanze, sia italiani che stranieri.

Tra quelli italiani impossibile non citare Simona Ventura, Gianni Morandi, Aurora Ramazzotti e Mara Venier. I divi stranieri più famosi che sono scesi a visitare le bellezza della Puglia sono invece George Clooney, David Beckham e Ivanka Trump (sì la figlia di Donald).

I trulli

Un trullo è una tradizionale capanna in pietra a secco pugliese con un tetto conico. Il suo stile di costruzione è tipico della Valle d’Itria, nella zona delle Murge della regione italiana della Puglia. I trulli erano anticamente le abitazioni di piccoli proprietari e braccianti agricoli.

Nel comune di Alberobello, in provincia di Bari, intere contrade contengono dense concentrazioni di queste particolarissime costruzioni. A livello architettonico il periodo d’oro dei trulli è stato l’Ottocento, soprattutto nei suoi ultimi decenni.

Dal 1996 i trulli di Alberobello sono diventati patrimonio culturale dell’Unesco. La loro storia è legata alla “Prammatica De Baronibus”, l’editto quattrocentesco del Regno di Napoli che sottoponeva a tributo ogni nuovo insediamento.

Nel 1481, infatti, i Conti di Conversano D’Acquaviva D’Aragona, proprietari del territorio di Alberobello, imposero poi ai residenti la costruzione a secco delle loro abitazioni, senza l’utilizzo di malto, in modo che potessero configurarsi come edifici precari e facilmente demolibili.

Dovendo utilizzare solo pietre, i contadini trovarono nella forma tonda con tetto a cupola autoportante la configurazione più semplice. I tetti erano impreziositi da pinnacoli decorativi rappresentanti la firma dell’architetto detto mastro trullaro. Fonte Peoplenow.it

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