Donna disabile uccisa a botte: il marito rinviato a giudizio

Redazione
Donna disabile uccisa a botte: il marito rinviato a giudizio

Donna disabile uccisa a botte: il marito rinviato a giudizio. L’accusa è di omicidio. Il gup del Tribunale di Marsala, Sara Quittino, ha rinviato a giudizio Vincenzo Frasillo, 54 anni, accusato di avere ucciso la moglie Rosalia Garofalo.

La donna, di 52 anni, parzialmente disabile, per tre giorni di seguito, ha subito le violenze del marito. La vicenda risale esattamente a un anno fa a Mazara. Il processo inizierà il primo marzo davanti la Corte d’assise di Trapani.

Oltre ai familiari della vittima, i fratelli e il figlio, si sono costituite parti civili alcune associazioni a tutela delle donne vittime di violenze. Rosalia Garofalo da un paio d’anni si muoveva e parlava a fatica dopo un’ischemia, fu picchiata senza pietà per tre giorni dall’uomo con il quale era sposata da 30 anni.

La donna fu trovata morta a casa in via Calipso, sul letto matrimoniale, con chiari segni di percosse su tutto il corpo. A chiamare i soccorsi, ma quando ormai era troppo tardi, era stato proprio il marito. Gli indizi raccolti dalla Polizia portavano all’uomo, disoccupato e pregiudicato. Le manette scattarono poche ore dopo il delitto.

Ragazza uccisa: indagato continua a non rispondere

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Pietro Morreale, il diciannovenne di Caccamo accusato dell’efferato omicidio e dell’occultamento del cadavere della povera fidanzata, Roberta Siragusa, 17 anni.

L’indagato, rimasto in silenzio anche davanti ai pm nei giorni scorsi, non ha risposto al gip che oggi deve decidere sulla convalida del fermo deciso a carico del ragazzo dalla procura di Termini Imerese. L’udienza di convalida è in corso.

Era stato Pietro a portare i carabinieri, domenica mattina, sul luogo in cui si trovava il corpo di Roberta. Secondo gli inquirenti il ragazzo avrebbe ucciso la fidanzata sabato notte durante una lite scoppiata per motivi di gelosia.

Mentre i due erano appartati in auto vicino al campo sportivo di Caccamo, poi avrebbe spostato il corpo in fondo a un dirupo e avrebbe tentato di dargli fuoco.

Sfida tra camion su autostrada finisce con uomo accoltellato

Ha ferito con diverse coltellate alle gambe un collega alla fine di una sfida tra camionisti in autostrada. E’ l’accusa contestata dai carabinieri della compagnia di Paternò a un 52enne di Enna che è stato arrestato per lesioni personali aggravate.

L’aggressione è avvenuta a fine ‘gara’ in un capannone di una ditta di autotrasporti nel Catanese, ed è stata ripresa da telecamere di videosorveglianza. Durante la lite l’uomo, che era uscito ‘sconfitto’, ha prima picchiato il ‘vincitore’, poi ha estratto un coltello dalla tasca e lo ha colpito più volte alle gambe.

Il ferito è portato, con un elicottero del 118, al Policlinico di Catania dove è stato medicato dai sanitari del pronto soccorso. L’indagato è arrestato nella sede della ditta per cui lavora a bordo del proprio camion.

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