Drag Queen scrive a Fedez: Set di Mille da incubo, messe in ombra

Redazione
Drag Queen scrive a Fedez: Set di Mille da incubo, messe in ombra

Drag Queen scrive a Fedez: Set di Mille da incubo, messe in ombra. Sarà probabilmente il tormentone assoluto dell’estate 2021 già di default, ma a far parlare di Mille, il brano che vede il featuring straordinario di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti, ci pensa anche una polemica scatenata sul videoclip.

Paola Penelope, una drag queen che con la collega Eva Paradise ha partecipato al cast del video, ha scritto una lunghissima lettera aperta via Facebok a Fedez (taggando anche Lauro e la Berti) per raccontare quella che, sul set, sarebbe stata un’esperienza da “incubo”.

Caro Fedez, come sai sono stata ingaggiata per girare il tuo video clip “Mille”. Credo tu debba sapere cosa è accaduto durante la tua assenza, così da decidere con chi lavorare in futuro. Ho provato a scriverti attraverso i tuoi canali social ma, ovviamente, con tutti i messaggi che ricevi ogni giorno credo sia molto difficile leggere e gestire tutto.

Quando ho ricevuto la chiamata ero felicissima che un cantante famoso, e che ultimamente si è molto speso per la comunità LGBT, avesse pensato ad utilizzare la figura delle Drag Queen in un grande progetto, non solo per dare colore ma anche per l’aspetto sociale che rappresentiamo e che spesso è dimenticato. Devo dirlo fuori dai denti: sono stati due giorni di lavoro da incubo!

Le Drag Queen spostate lontane dal centro

Pare infatti che Paola Penelope e Eva Paradise, molto note nel settore (la prima fu protagonista anche di un botta e risposta con la Meloni), abbiano visto ridimensionare il loro ruolo nel video rispetto a quanto era stato promesso inizialmente.

“Premetto che le Drag Queen avrebbero dovuto far parte della band e delle damigelle, ma è ormai evidente che non è stato così; cercherò di spiegare “brevemente” i motivi. Il primo giorno le drag queen sono convocate alle ore 12:00, e come indicato eravamo pronte dalle 15:30.

Alle 19:00 io ho girato una scena con Achille Lauro e alle 20:00, insieme alla mia collega, una scena corale in cui dal centro siamo passate alle estremità. Alle 21:30 siamo andate a casa.

È vero, nel cinema ed in generale in questo mondo è tutto molto lungo, le scene possono mutare in base alla creatività del regista e le attese sono estenuanti, ma mi è sembrato da subito alquanto strano il nostro utilizzo.

A fine giornata ho parlato immediatamente con il nostro referente per capire meglio e per comunicare che se la nostra presenza fosse fuori contesto (come mi era sembrato) avremmo potuto anche non tornare il giorno seguente, ma ci è assicurato che il giorno successivo avremmo girato le nostre scene”.

La frase che ha fatto infuriare Paola Penelope

Anche nella scena girata il secondo giorno, sarebbe accaduto un episodio analogo. Paola Penelope avrebbe quindi minacciato di andarsene lasciando l’incarico, dopo che un membro della troupe avrebbe definito lei e la Paradise come “trans”; confondendo qui le figure di drag queen (artisti che si esibiscono in abiti femminili) e transgender (persone che non si identificano nel genere della nascita).

Nessun contratto, l’intervento dell’avvocato

Paola Penelope non attacca direttamente Fedez né Lauro o Orietta Berti, bensì la produzione. Concluso il girato, la drag queen avrebbe avuto un ulteriore scontro per questioni di contratto, tanto da ricorrere a un avvocato.

Alla fine del post, però, la Penelope fa riferimento anche al recente discorso anti-omofobo di Fedez al Concertone del Primo Maggio (che è costato una lunga polemica per presunta tentata censura e una querela dalla Rai); invitando il rapper a cambiare collaboratori e parlando dell’importanza dei “piccoli gesti”.

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