Due escursionisti morti per scattare una foto
Uno, 65 anno, è precipitato per 60 metri sul passo dello Stelvio; l'altro, un turista di 40 anni, è caduto nel Lago di Garda sulla sponda bresciana

Due escursionisti morti per scattare una foto. Uno, 65 anno, è precipitato per 60 metri sul passo dello Stelvio; l’altro, un turista di 40 anni, è caduto nel Lago di Garda sulla sponda bresciana.
Due tragici incidenti hanno funestato la giornata di ieri 20 giugno in Italia, entrambi legati a tentativi di scattare fotografie in luoghi panoramici.
Il primo caso riguarda un escursionista di 65 anni della Valtellina che, mentre si trovava sul sentiero verso il rifugio Tibet nel passo dello Stelvio, Alto Adige, ha avuto un malore mentre scattava una foto.
Dopo essersi accasciato, è precipitato per circa 60 metri. Nonostante l’intervento immediato dei soccorsi e le manovre di rianimazione durate oltre un’ora, l’uomo è deceduto.
Era accompagnato dalla moglie e dal figlio e si era allontanato di circa 50 metri dalla famiglia prima dell’incidente.
Il turista sul Lago di Garda
Il secondo caso coinvolge un ciclista polacco di 40 anni in gita sul lago di Garda, in provincia di Verona. Durante una pausa per ammirare il panorama a Gargagnano, si è allontanato temporaneamente dal gruppo e, per ragioni non ancora chiare, è caduto da una scogliera alta circa 90 metri.
I compagni hanno dato l’allarme e la Guardia Costiera ha recuperato il corpo senza vita del ciclista. Le autorità locali stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.
Entrambi gli eventi evidenziano i rischi associati alle attività all’aperto in luoghi impervi, soprattutto quando si cerca di immortalare paesaggi, sottolineando l’importanza di cautela e consapevolezza dei propri limiti fisici e ambientali.